Neuville alla prima bouclé con tre quattro manciate di secondi su Tanak e Evans mette una prima ipoteca sulla gara, ma nella replica di Wijtschate aggancia una corda in maniera troppo leggera e scivola nel fosso a esterno curva, uno sbaglio che proietta in testa alla gara Tanak, ma con un Evans in rimonta incollato a soli sei secondi.
Sino alla speciale quindici il padrone di casa non aveva sbagliato niente, forse una partenza con un passo molto abbottonato, ma il sorpasso del suo compagno di squadra lo risveglia dal torpore notturno ed alla fine della prima bouclé è davanti con un tesoretto di quindici venti secondi su Tanak e Evans, una piccola ma pesante ipoteca. Chi conosce bene queste strade come lui sa che esiste solamente una linea buona, puoi provare a forzare oppure tirare i remi in barca ma i rischi arrivano quando sbagli il punto di corda che va preso in un punto solo e basta. E’ per questo che è difficile comprendere il suo errore, sapeva di avere la gara in mano per cui doveva andare via pulito sulle linee precise, visto che da queste parti non è concesso accorciarle per rischiare meno. Ed è proprio quello che il Belga ha fatto, un probabile calo di concentrazione una corda sbagliata e si è ritrovato proiettato fuori strada. Il timone passa così al suo compagno di squadra impegnato in una sfida spalla a spalla con Evans, Ott nella bouclé mattutina ha lasciato per strada una decina di secondi per un problema alla trasmissione, ed il gallese della Toyota ne ha approfittato per riportarsi sotto. I due si sono così ritrovati al via dell’ultima speciale la più lunga della gara separati da 6”.3; un round che potendo decidere la gara ha proposto il momento più intenso di queste prime due giornate. Il pilota Estone ha piazzato lo scratch ed ha bruciato 1”.9 al suo avversario, abbastanza per fare capire al suo rivale che non è disposto ad accontentarsi di un piazzamento. Ma non abbastanza per chiudere la partita, con cinquanta chilometri davanti rimontare quegli otto secondi è un impresa titanica al limite dell’impossibile, ma dall’Evans visto su queste speciali l’impressione è che ci proverà e non alzerà bandiera bianca accontentandosi senza battersi sino alla fine. Terzo gradino del podio per un Lappi monumentale uomo squadra, attento e preciso ha corso per i punti e si ritrova tra le mani il terzo podio stagionale.