L’ultima tappa al rallentatore di Neuville è stato un brutto inciampo per Hyundai, avere salvato dieci punti, abbastanza per portarsi a un solo punto dal duo Ogier e Evans è troppo poco per dire che il bicchiere mezzo pieno. Soprattutto oggi che i top sono live in ogni loro passo vedere Neuville in modalità trasferimento per una tappa intera non è stata una bella immagine.
Come spesso accade in questa situazione ci si chiude nel riserbo, rinviando tutto ad una attenta analisi della vettura al rientro in officina. Anche se la voce errore umano è cominciata inevitabilmente a circolare, ed in tutta franchezza visto che il problema al turbo è emerso quando la vettura era rientrata al parco di fine giornata del sabato, qualche dubbio è sorto a tutti. Al service si è lavorato per risolvere il problema, sostituendo diversi particolari, ma evidentemente o non è stato risolto oppure qualcosa non è stato montato correttamente, perché questa mattina lo stesso problema si è ripresentato sin dai primi metri di speciali. Un errore umano, che però in questo caso suona come un brutto pasticcio, costato carissimo, visto che nell’economia della gara Neuville aveva la seconda piazza praticamente in tasca. Neuville nonostante ripetuti tentativi di rimediare al problema, seguendo le indicazioni della squadra, non ha potuto fare altro che percorrere cinquantacinque chilometri senza turbo, in modalità trasferimento. Ma anche se Neuville è risultato impassibile più che il sospetto l’impressione è che si sia reso conto, assieme alla squadra, se si trattava di un problema non risolto, oppure un ulteriore guasto causato dall’intervento di ieri sera. Trattandosi di un malfunzionamento legato al terminale del turbo, particolare fissato nell’assistenza di ieri sera. Una gara nata male perché se Thierry in alcuni frangenti è sembrato conservativo, quasi a non volere rischiare più del lecito, in altri ha lamentato come i compagni un set-up non perfetto.