Il pilota Belga dopo avere messo a ferro e fuoco la power stage di ieri dove ha mollato schiaffoni a tutti, si concede un sabato ad un ritmo meno forsennato e con un ((((( full di scratch va a scrivere il proprio nome sull’albo d’oro della classica Garfagnina.
La mission Hyundai con Andrea Adamo alla sua testa si conclude con un successo, quello del suo capitano Thierry Neuville che in Garfagnana è venuto per migliorare il feeling con il suo navigatore, ma dopo gli scivoloni di Crugnola e Breen, fuori dalla zona punti del CIR si è dovuto prendere in carico il ruolo di salvatore della patria. La classifica finale potrebbe fare pensare al solito successo a mani basse, ma in realtà sino all’ultima boucle Albertini è rimasto inchiodato sugli scarichi della i20 rally2 di Thierry. Qualcuno potrebbe pensare che il Belga ha semplicemente fatto il suo, ma il salto dalla potente WRC plus alla rally2, o R5 che dire si voglia, è un passaggio molto più complicato di quanto si può pensare. Ed in passato ha messo in difficoltà fior di piloti, perché quando si è abituati a giocare con una cavalleria che ti consente di fare galleggiare la vettura, perderne di colpo un centinaio ti costringe a rivedere tutte le linee e gli automatismi a cui si è abituati. Ma soprattutto si tende ad andare a cercare i tempi abbondando nelle linee, oppure anticipando gli ingressi e tirando staccate improbabili, ed inevitabilmente i tempi salgono. Invece Neuville è stato perfetto in ogni frangente, con linee pulitissime e perfette, le stesse che tiene con la plus, ma adeguate alla i20 rally2. Una capacità di lettura della propria meccanica davvero notevole, che gli permette di andare a bissare il successo ottenuto a Ypres nel 2018, sempre con la sorella meno potente della generazione corsaiola delle i20. Ed è esattamente da quel fine giugno di tre anni fa che Neuville non si è più seduto al volante di una R5. Alle spalle dell’eterno secondo del WRC, si piazza un immenso Albertini che esattamente come chi lo precede da l’impressione di concludere la sua gara in controllo. Il gradino basso del podio se lo prende un Basso che dopo una partenza prudente nell’ultima boucle scippa sul filo di lana la medaglia dal collo di uno straordinario Fabio Andolfi, che nonostante una Skoda Fabia con qualche annetto, si tiene alla spalle il resto della pattuglia tricolore. Questo dopo avere dato vita ad un appassionante duello sul filo dei centesimi con la C3 di De Tommaso che esce di strada nel passaggio finale sulla Careggine.