NEUVILLE NEL BIG DAY DI KALLE

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La tappa di questa mattina proponeva sessantasette chilometri, una distanza più abbondante di cosa ci ha abituato la domenica mattina del WRC, ma con Neuville solidamente al comando, Rovanpera con la mente a quei punti che gli hanno garantito di festeggiare il suo secondo titolo piloti consecutivo, la frazione è andata via come da copione con tutti in modalità safe.

L’ultima frazione corsa a cavallo tra il confine austriaco e quello tedesco, con una classifica scolpita nella roccia come era prevedibile è andata via senza sussulti, o qualcuno disposto a mettere sul piatto particolari spunti velocistici. Con un fondo finalmente asciutto e poche porzioni umide nel sottobosco, e qualche taglio in particolare sulla power andare in controllo è diventato un esercizio meno complicato rispetto alle prime due giornate, dove tra pioggia e fango l’errore è sempre dietro l’angolo anche quando si alza il piedi. Neuville con la sua solida leadership ha gestito il suo vantaggio in maniera impeccabile, una gara in pieno controllo che gli permette di portarsi a casa il secondo successo stagionale, dopo quello ottenuto in Sardegna. Vista la particolare situazione con la festa di Rovanpera, per il secondo titolo piloti consecutivo, e le telecamere tutte per il Finlandese, Thierry si conferma il Calimero della situazione con una vittoria bella pesante, mediaticamente oscurata da baby Kalle. Anche nelle quattro speciali mattutine Rovanpera ha alzato il piedi in maniera quasi plateale, ma pienamente comprensibile e a differenza di ieri è sempre stato in assoluto controllo, con il passo sufficiente per arrivare in fondo e portarsi a casa una buona piazza d’onore, oltre ai punti che gli hanno dato la certezza matematica del titolo. Un titolo strameritato quello che si porta a cassa Rovanpera, questa volta vinto in una maniera completamente inedita per lui, visto che l’anno passato l’aveva ottenuto con una vittoria cristallina sulle speciali della neo Zelanda. Questa volta sulle speciali bagnate e complicatissime della Repubblica Ceca è partito come solo lui sa fare in quelle condizioni di bassa aderenza, ma prima un errore e poi l’uscita di Evans lo hanno riportato sulla terra, ed ha cominciato anche lui a correre, forse per la prima volta, in ottica campionato. Sul gradino basso del podio ci sale un Tanak, che sulla pioggia ha faticato davvero tanto, vuoi per il suo stile di guida, vuoi per un set-up un po’ troppo aggressivo, ed il suo ritardo finale arriva a sfiorare i due minuti. Autore come il resto del plotone di una tappa in controllo, attento a non concedere troppi secondi alla Yaris di Ogier in rimonta, che però si deve accontentare della medaglia di legno.   

CLASSIFICA

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