Neuville anche oggi si dimostra forte, anzi molto forte, forse troppo forte e paga carissima una divagazione in un prato su una nota valutata in maniera troppo ottimistica ed è costretto a cedere il passo a un Ogier che riesce a contrastare gli attacchi di Tanak e Evans mentre il belga si deve accontentare della medaglia di legno.
Il pilota belga lanciato sulla strada verso la consacrazione definitiva, che lo sta avvicinando al suo primo e sospiratissimo titolo mondiale, oggi potrebbe aver posticipato la scadenza per vincere la corona iridata. A giocargli il brutto tiro è stata l’undicesima speciale, al comando del Rally Central European, si stava battendo sul filo dei decimi con Sébastien Ogier che lo inseguiva a due secondi e soprattutto stava distanziando il suo compagno di squadra Tanak terzo assoluto. A Schärdinger Innviertel prima si è girato, una manciata di secondi scarsi ma ripreso il controllo ha continuato ad attaccare, ed ha perso nuovamente il controllo della sua Hyundai. Una curva molto scivolosa e sporca affrontata ad un ritmo esagerato per quelle condizioni. Una scivolata veniale visto che lo ha mandato in un campo, senza danneggiare la vettura. Ma nel tentativo di rientrare è rimasto in bilico su una specie di marciapiede rialzato, ed ha impiegato una ventina di secondi per riprendere la strada. Un episodio che ha dato la svolta ad una gara che sino a quel momento stava volgendo sempre più a favore di Thierry. Analizzando a freddo l’accaduto ha ammesso di essere stato vittima di una nota sopravvalutata nelle ricognizioni, e innervosito dal tempo perso nel testa coda non si è lasciato alcun margine per rimediare all’errore. Ogier che dal canto suo stava spingendo fortissimo per tentare di passarlo, ed è riuscito a passarlo senza colpo ferire, approfittato delle sfortune altrui. Preso il timone della gara la seconda bouclé del Francese è stata tutt’altro che rose e fiori, impegnato sempre a tutta per respingere gli attacchi di Tanak e Evans. Nel pomeriggio, su un terreno molto più asciutto, l’otto volte campione del mondo con la sua Toyota GR Yaris ha ottenuto due tempi scratch e grazie ad una migliore gestione delle gomme ha tenuto a bada l’equipaggio estone che rientra al parco con soli 5”.2. Al volante della Yaris gemella, il gallese Evans ha chiuso la sua giornata con un handicap di 14”, rilanciando le azioni del costruttore giapponese nella corsa al titolo costruttori. Il leader del mondiale, si deve accontentare della quarta piazza, ed ora dovrà attendere l’ultima giornata per sfruttare al meglio il punteggi extra del super Sunday per limitare l’emorragia di punti nella corsa al titolo piloti. A chiudere la top five è la Toyota di Katsuta che precede la vettura gemella di Pajari. La competizione in mattinata ha perso la Ford Puma di Fourmaux Coria a causa di una toccata sulla decima speciale dove ha danneggiato la parte posteriore della vettura.