Il Monte fedele al format degli ultimi anni parte con due speciali in notturna, che propongono subito le prime difficoltà con una prima prova asciutta seguita dalla Bayons Breziers che propone viscido, verglass e neve ghiacciata abbastanza per fare permettere a Neuville di fare esplodere i cronometri e portarsi davanti a tutti con una ventina di secondi su Ogier.
Con la maggioranza dei chilometri da percorrere asciutti il giovedì by night di Gap non sembrava in grado di proporre quei colpi di scena a cui ci aveva abituato lo scollinamento di Sisteron. Ma le tante porzioni ghiacciate sui venticinque chilometri verso Breziers, in particolare nella discesa hanno complicato la vita a tutti nel trovare il giusto passo, soprattutto là dove bisognava capire sino a quando potevi permetterti di mettere giù il piede, oppure di quanto anticipare la staccata. Un esercizio che non premiava il più veloce ma, chi era in grado di avere le ruote la dove c’è più grip riuscendo a fare correre la vettura cercando di scomporla il meno possibile. Ed a fare saltare il banco è stato un Neuville quasi perfetto, lui che sulle linee pulite e veloci sa fare corre più di ogni altro la vettura, ha capitalizzato la sua guida ma anche il feeling che con la sua Hyundai, mentre sia Ogier che Tanak hanno pagato il fatto di avere in mano il volante di una vettura che non conoscono ancora sino in fondo. Così il Belga è riuscito a rifilare ad Ogier la bellezza di un secondo a chilometro, mentre Tanak e Evans sono ritrovati sul groppone una mezza minutata in una sola speciale. Il resto del plotone che ha dimostrato di avere il fiato corto già sull’asfalto asciutto, è sprofondato direttamente nell’oltretomba con Loeb primo degli altri ma con poco meno di un minuto di ritardo dalla Hyundai del compagno di squadra Neuville. Ed anche se a vederli scendere in molte porzioni al rallentatore veniva da chiedersi come sarebbero scesi con due chiodate, quando Evans è sceso a tutta con l’avantreno chiodato era abbastanza evidente che recuperava in staccata, ma la vettura si scomponeva inevitabilmente con un retrotreno troppo spesso al rimorchio. Gara da dimenticare per le Ford tutte e tre subito attardate da problemi di surriscaldamento, nella seconda speciale la trasmissione ha mollato Suninen, mentre Lappi e Greensmith hanno continuato in uno sprofondo desolante.