Per come si sono presentate le strade dell’Acropolis con tantissime pietre e lunghi tratti compatti che si alternavano ad altri più sabbiosi dove partire per primi il venerdì non era certamente il massimo, nessuno compreso Thierry e la sua squadra avrebbero scommesso un centesimo su di lui, ed invece è proprio il Belga a salire sul gradino più alto del podio.
A due anni di distanza dal suo primo successo all’Acropoli Thierry Neuville si ripete, con una gara veloce ma senza nessuna esagerazione, ed una condotta tattica perfetta dove ha dimostrato che la trovata solidità non è una cosa intermittente. In quest’ultima tappa è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra il portare la macchina al traguardo, e non rinunciare del tutto a portare a casa qualche punto del Super Sunday, riuscendo a mettere un argine alla rincorsa dei suoi avversari alla classifica del mondiale piloti, tenendosi stretta una leadership tutto sommato abbastanza solida. Questa Acropoli era forse l’ostacolo più grande sulla strada verso quel titolo iridato inseguito per anni, guadagnandosi la nomea di eterno secondo. Prima del via tutti i protagonisti hanno parlato di una gara come quelle di una volta, ed a tratti ci si è andati vicini, in particolare nelle speciali di quest’ultima tappa, ma qualche chilometro di strada devastata non è esattamente come quattro o cinquecento chilometri di pietre e buchi. Il fondo è comunque stato sufficiente ad obbligare il gruppo dei primi della classe ad impostare una gara tutta sul passo, per non mettere alle corde le rispettive meccaniche e soprattutto evitare le forature. Il problema maggiore di un percorso dove tra le rocce appuntite che spuntavano dal fondo della strada, ed i pietroni portanti in strada dagli stessi concorrenti, le forature erano il maggiore problema. Ed a fine gara ad evitarle ci è riuscito solamente Neuville, il francese ha fatto l’impossibile per mettere pressione al suo avversario dichiarazioni comprese, ma prima ha dovuto arrendersi al tempo perso per il cedimento del turbo sulla sua Yaris nella tappa del venerdì. Ma la risposta di Neuville è stata quella di un leader del WRC solidissimo, sempre concentrato sul suo passo regolare, votato a linee centrali e veloci che gli concedessero però spazio a qualche correzione last minute, davanti a qualche pietra in piena traiettoria. Super Seb questa volta ha dovuto cedere le armi, ed in vista del traguardo si è ribaltato andando a caccia della power stage, buttando così alle ortiche i punti del Super Sunday e della Power Stage, ma ripartendo riesce a salvare almeno quelli del sabato. Un peccato per Seb l’unico capace di viaggiare più veloce di tutti senza mai inciampare in errori, come testimoniano i nove scratch, ma questa volta l’errore è arrivato in vista del traguardo, in una speciale interrotta dove ha dovuto attendere a lungo la ripartenza. Abdica così l’unico ostacolo vero nella corsa di Neuville al titolo. Sordo oramai privo di spunti velocistici, ma sempre solido, con il finale di ieri ha portato punti pesanti per il costruttori, ed alla fine si è ritrovato tra le mani la piazza d’onore, ed un incredulo Tanak può andare a completare la seconda tripletta in terra ellenica della Hyundai.