Nella tappa di ieri il Belga è stato autore di un crescendo impressionate, e nell’ultima speciale ha mandato impietosamente Ogier alle corde; che la battaglia sarebbe stata campale anche oggi poteva sembrare scontato, ma in realtà Neuville ha continuato a macinare un ritmo una spanna sopra tutti, obbligando Seb ad una amara resa.
Quello di Neuville è stato un autentico trionfo, dopo essersi andato a prendere i diciotto punti di ieri sera in maniera prepotente, nelle tre speciali di questa mattina ha continuato a macinare un passo fuori portata per tutti. Un bis imperiale, degna replica di quello ottenuto nel 2020, assecondato da una Hyundai che da metà gara in avanti è risultata perfetta. Rimontati cambio e differenziale che aveva dovuto sostituire il mercoledì, per una perdita, non c’è ne stato per nessuno. Chi aveva dei dubbi se il nuovo sistema di punti lo poteva indurre a una domenica più conservativa ha dovuto ricredersi. A Montecarlo il successo conta più che da tutte le altre parti, ma oltre a volere andare a mettere il suo sigillo era chiara l’intenzione di Neuville di non volere lasciare un solo punto agli avversari. Presentarsi a Umea in testa al mondiale, significa partire per primo, e sulle speciali lapponi aprire la strada il venerdì significa pregiudicare la propria classifica finale, e le speranze di podio sono nulle, senza contare sulle disgrazie altrui. Per questo ragionando in un’ottica campionato potrà sembrare assurdo ma la sua condotta è stata la più logica. Oggi con tre scratch su tre speciali ha messo Ogier alle corde, e gli ha fatto capire che la decima non sarebbe arrivata in quest’edizione. Una mezza spanna sopra tutti, nessuna incertezza, senza mai dare l’impressione di essere oltre limite. Cinquanta chilometri corsi tutti in soglia. Qualche rischio in più lo ha corso nella prima tappa quando la macchina non era perfetta (ed ha rimediato uno spettacolare testa coda) e probabilmente anche ieri sera, quando ha sferrato il colpo che ha spezzato Ogier. Il pilota di Gap sulla prima speciale di questa mattina, ha lasciato qualche secondo nella prima parte, che nella seconda metà non ha recuperato, ed a quel punto ha rinunciato ad andare in caccia del suo avversario. Terzo un Evans che questa mattina è tornato a spingere forte, pur cercando di non prendersi dei rischi eccessivi è rimasto nel vivo della bagarre di tappa, cosa che non ha fatto ieri sera dove ha letteralmente regalato una quindicina di secondi ai suoi avversari. Quarto al traguardo un Tanak tornato a lottare per i punti di tappa, giocandoseli con le due Toyota; impossibile anche per lui il ritmo del compagno di squadra. A chiudere la top five troviamo un Fourmaux autore di una gara onesta, con qualche tempo interessante. Tre minuti e mezzo di distacco sono parecchi, ma se si considera il ritmo in testa alla gara non c’è molta differenza dalla quinta piazza con due minuti e mezzo di ritardo ottenuta da Tanak l’anno passato.