NEUVILLE VINCE MA EVANS INCANTA

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Dopo tre giorni di gara durissima, appena usciti pochi chilometri più in la dall’ascesa infernale che da Mina Clavero porta a Giulio Cesare Evans e Nueville si sono tuffati da El Condor verso Copina, separati da soli 6 decimi. Tredici minuti scarsi di indescrivibili emozioni incastonati in una cornice unica con un pubblico di altri tempi, ed a spuntarla per soli 7 decimi è il Belga.

La logica ha prevalso sul cuore, quello di un Evans che ci ha messo l’anima e anche di più ma non è riuscito ad arginare l’azione devastante di Neuville. Da ieri pomeriggio il Belga ha affondato il piede nella pancia della sua Hyundai, sgretolando speciale dopo speciale il vantaggio di un Evans stratosferico quanto le sue coperture, che nella prima frazione gli hanno permesso di mettere secondi di vantaggio in carniere. A Giulio Cesare è stata una gara di resistenza meccanica, con delle vetture messe alla frusta su ventidue chilometri di pietraia tutta in salita, ma anche di carattere con Neuville deciso ad andare a prendersi un successo che sapeva la sua vettura poteva dargli. Ed un Evans che sapeva cosa pagava all’avversario, ma tra forature, estrattori staccati, noie ai freni è partito incattivito sperando che la sorte non avesse in serbo per lui solo piccoli dispiaceri. In qualche maniera è riuscito a salvare 6 decimi di vantaggio ed un sogno. Quello di andarsi a prendere l’Argentina su El Condor tutta discesa da fare con il cuore e ci è andato ad un niente 7 decimi che suonano come una beffa, anche che il Belga è stato altrettanto straordinario ma lui questa volta è sceso con il piede e con la testa, ed ha portato a casa il secondo successo consecutivo. Tanak ci ho provato quasi sino alla fine con grinta e carattere, qualche noia come tutti i Ford, ma è riuscito a stare in scia a Neuville ma ha Giulio Cesare ha lasciato puntando tutto come il suo capitano Ogeir sulla power stage e conservare una posizione comunque importante in ottica campionato.   

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