Nel bel paese molti sono i temi che fanno salire sugli scudi gli appassionati: chilometri, giovani, ecc .. tutti pronti a manifestare senza veli o ipocrisie. Tra gli argomenti spinosi ci sono anche le gare by night, quei rally che molti vorrebbero rivedere, almeno una tantum, ma poi sbattono la faccia con la realtà e come per il Carnevale si deve fare marcia indietro.
La classica Lucchese dalla sua ha sempre avuto una grande tradizione notturna, che è riuscita a portare avanti sino al 2017, quando poi si è fermata, ed è rimasta al palo per tre anni. Rispolverata con successo l’anno passato, quest’anno l’asse tra l’ACI Lucca e la Laserprom 015 ha cercato di restituire alla gara il suo format notturno, decisione accolta favorevolmente un’po’ da tutti. Ma come oramai succede sempre più spesso, chi aveva fatto la ola alla decisione di ritornare a correre con la luce artificiale delle fanalerie, ha preferito optare per andare a togliersi la ruggine al Val Merula, oppure al Canavese. Per avere il polso della situazione, bastava (prima della decisione del 25 gennaio di posticipare la gara di una settimana) sentire quali erano gli impegni dei principali preparatori e noleggiatori per rendersi conto quanto fossero di facciata tutte le dichiarazioni di apprezzamento espresse pubblicamente dal popolo dei rally, che per un buon terzo è comunque costituito da praticanti (sia pure occasionali). Un’altra prova della distanza che c’è tra il dire e il fare, il fascino della tradizione che molte gare ostinatamente cercano di portare avanti troppo spesso si scontra con la realtà. Nel caso della notte, con le maggiori difficoltà che comporta correre con la luce artificiale delle rampe di fari, qualche curva che con le basse temperature notturne potrebbe ghiacciare, la paura di collezionare qualche danno in più, e per qualcuno anche qualche timore legato alla sicurezza. Ad impressionare non è tanto la portata di numeri che nel dettaglio non conosciamo, ma la presenza di alcuni rallysti toscani che per togliersi la ruggine invernale avevano rivolto il loro sguardo alle ronde di Liguria e Piemonte. I problemi legati ai continui cambi di normative, con l’aggravante di una notte teoricamente più difficile da tenere sotto controllo, sono stati il colpo di grazia che alla fine ha indotto gli organizzatori a spostarsi di una settimana, mollando la notte a favore di una meno complicata edizione da correre alla luce del sole. Nessuno sembra avere rimpianti sull’avere tentato di provarci e probabilmente senza qualche complicanza burocratica last minute, avrebbero tirato avanti comunque. Nelle prossime edizioni però è difficile immaginare possano ritrovare l’entusiasmo di provarci, questo però non può certo diminuire la nostra stima nei confronti di chi ha il coraggio di andare controcorrente con i fatti e non solo a ..