NUCITA E BASTA

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Il CIR dedicato alle due ruote motrici è andato esattamente come da pronostico, con il pilota Siciliano una spanna e mezza sopra la concorrenza, la replica del film a cui abbiamo assistito nel 2020 dove è cambiato solamente il nome del protagonista.

La passata stagione, per la piccolina di casa PSA è stato l’anno del debutto e come per 208 R2 Peugeot Italia lo ha fatto cercando il massimo della visibilità e per questo ha affidato la Peugeot 208 Rally4 a Paolo Andreucci, il suo uomo bandiera. Una stagione di lancio in grande stile che si è voluto replicare. Con la partenza di Paolino quello che era stato il suo sedile è passato ad Andrea Nucita, ed il pilota siciliano sulle stesse speciali che ad agosto 2020 avevano dato il via alla stagione di Andreucci ha mandato in replica un altro “one man show”. A differenza del Garfagnino Nucita agli avversari non ha lasciato nemmeno le briciole, dieci speciali e dieci scratch è la dimensione di una prova di forza schiacciante. Ogni boucle è andato a sommare al suo vantaggio sul primo degli inseguitori una mezza minutata, qualche secondino in più all’inizio qualcuno in meno verso la fine, come logica vuole. Una gara a senso unico, dove vista la sistematicità dei tempi battuti Nucità ha dato l’impressione di non avere mai osato oltre i limiti, ma semplicemente avere corso tutta la sua gara sul passo. Un ritmo fuori portata per i più, se a questo aggiungiamo la fame di correre di Andrea, il risultato finale è una stagione con il nome del vincitore già scolpito nella roccia. Alle sue spalle la lotta per la piazza d’onore ha proposto un entusiasmante braccio di ferro tra la Ford Fiesta rally4 di Giacomo Guglielmini e la Peugeot 208 rally4 di Christopher Lucchesi. Una lotta sul filo dei secondi che ha premiato Guglielmini per soli 5”.1, il distacco tra i due è stato un tira e molla continuo con Guglielmini che è riuscito ad assestare il colpo decisivo nell’ultimo passaggio sulla Careggine. La medaglia di legno è andata a Mattia Vita, che ai primi due terrestri Giacomo e Christopher ha pagato una quarantina di secondi, un distacco non abissale ma importante che però ha perso nella boucle mattutina, ed in particolare sulla Careggine. La dimostrazione di un format che non concede spazio per rimediare ad errori o scelte non perfette.

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