Ieri la decisione pilotata della Finlandia in vista dell’uscita di scena della Nuova Zelanda che come da programma ha ufficializzato oggi la sua cancellazione dal calendario 2020, una posizione presa per un impossibilità oggettiva ma..
Ed anche la Nuova Zelanda alza definitivamente le braccia, questa volta almeno non si sono ripetute le scene patetiche che hanno preceduto l’uscita di scena del Safari, la trattativa è stata portata avanti vagliando tutte le opportunità possibili, nulla di avventato, oppure differente da quanto si è sempre fatto. La decisione del governo neo zelandese di creare una bolla per le isole del continente pacifico alla libera circolazione, imponendo restrizioni e quarantene per gli altri continenti è la decisione che è arrivata alla riapertura dei confini dopo il lockdown mondiale degli ultimi due mesi. Una scelta che ha tarpato le ali ad ogni possibilità di ospitare la carovana mondiale, come detto una dialettica ineccepibile per tempi ordinari, lontano anni luce da cosa serve oggi. Viene da sorridere a chi predica che nulla sarà come prima e poi si comporta esattamente come prima, si perché chi in Nuova Zelanda oppure in Australia ci è andato sa quanto siano ferrei ed attenti agli ingressi nei loro paesi, quindi per immaginare quale sarebbe stata la decisione di quei governi non occorreva nessuna palla di cristallo e nemmeno dei sensitivi, ed agire per il meglio ovvero dare per cancellata la gara era iniziativa che si poteva fare con molte settimane di anticipo.