L’International Rally Cup questo sabato 11 gennaio, all’interno dei locali della Dallara Academy a Varano de’Melegari premierà i campioni dell’edizione 2024, una festa con champagne e tanti euro tintinnanti, ma dove si guarderà anche al futuro con il ritorno a cinque appuntamenti stagionali e un pizzico di amaro in bocca per delle regole sempre più castranti.
L’IRC per premiare i suoi campioni ritorna a proporre un galà all’interno della Dallara Academy, nei locali del museo polifunzionale del marchio sportivo Dallara. Una premiazione con un montepremi sempre più ricco cresciuto anno dopo anno sino a raggiungere nell’edizione venti ventiquattro il tetto di, 373.000 euro tra assegni e pneumatici. Uno sforzo non indifferente per un organizzazione privata che in questi anni ha puntato tutto sul fare crescere i premi destinati ai propri piloti, somme di spessore come i quarantamila euro che si porterà a casa il vincitore dell’assoluta Simone Campedelli. Il pilota romagnolo va così a coronare una stagione magnifica dove oltre al terzo posto nel CIAR (la massima serie tricolore), si porta a casa anche l’IRC piegando Fabio Andolfi, Stefano Albertini e Bostjan Avbelj. Ma come sempre per tutta la squadra IRC sarà un’occasione di festa per guardare avanti, con un 2025 che si annuncia sempre più importante. Dopo una serie di stagioni con un calendario impostato su quattro appuntamenti, si ritornerà alla formula di qualche anno addietro con cinque gare. Un full di date dove verranno confermati i quattro eventi del 2024, e si appresta a fare il suo ingresso una delle gare più prestigiose e blasonate dei rally di casa Italia. Una serie privata che è riuscita a ritagliarsi un importante spazio sulla scena nazionale, ed internazionale, raccogliendo consensi tra i piloti di grande spessore, ed una foltissima pattuglia di gentleman e driver amatoriali attratti dalle numerose sfide di classe. Il moltiplicatore di tanto interesse è la distribuzione del montepremi capace di guardare a tutti, e nelle ultime due stagioni il campionato ha veleggiato attorno a quota cento iscritti. Un montepremi anche quest’anno destinato a crescere, ed a stabilire un nuovo record. A dare una nota amara alla stagione che verrà ci hanno pensato le nuove limitazioni ai percorsi, con il limite dei chilometri delle gare internazionali non titolate ulteriormente abbassato, mantenendo la parificazione alle gare del TIR, una scelta che è stata presa sul personale. Gli organizzatori dell’IRC, chi più, chi meno, hanno sempre puntato a creare ancora prima di una gara degli eventi a livello territoriale. Per distinguersi è stata fatta la scelta di iscriversi al calendario internazionale, non tanto per il gusto di avere il marchio FIA (non avendo nessuna titolazione), ma per puntare a distinguersi, una scelta che comporta una tassa FIA di poco inferiore ai cinquemila. Dicesi meritocrazia. Dovere sottostare a delle regole nazionali castranti, è un controsenso quando per crescere si fanno tutti i passi giusti passi, a cominciare dall’iscrizione al calendario internazionale.