Al termine di una gara condotta con tattica ma anche tanta autorità, ipotecata sulle speciali sterrate di Terragona, Ogier vince la tappa spagnola del mondiale e si laurea campione del mondo piloti.
Praticamente senza storia, una prima tappa perfetta forzata solo la dove si poteva fare la differenza più grande, Ogier ha amministrato il suo vantaggio sino alla fine con estrema freddezza, sfruttando quell’incredibile capacità di calcolo che in tante stagioni di mondiale nessuno aveva mai sfoggiato. Alle sue spalle sul podio finale è salito il compagno di squadra Jari Matti Latvala, che nell’ultima frazione ha messo il sigillo su tutte le speciali a disposizione portandosi ad una decina di secondi dalla leadership del suo compagno di squadra. Completamente assente nella prima frazione il Finlandese ha saputo reagire e rimettersi in corsa, inscenando un inseguimento che sapeva non sarebbe mai potuto andare a buon fine, ma è servito a dare un segnale forte per chi era alle sue spalle. Terzo lumachina Hirvoinen, come è oramai nella filosofia zen, sposata anni fa quando ha capito che le sue doti velocistiche avevano dei limiti, ha trovato un fiumiciattolo si è seduto sulla riva ed ha atteso con pazienza, le disavventure e cedimenti dei suoi avversari. Ed agganciata la terza piazza sulla lunga speciale di Escaladei non l’ha più mollata, facendola in barba ai giovani vikinghi Norvegesi, ad alle Hyundai di Alzenau.