In una giornata che inizia ad Alghero sotto la pioggia e prosegue sino a sera tra scrosci improvvisi, inframmezzati da squarci di sereno, con il sole che asciuga rapidamente la strada, le Hyundai prendono subito le redini della gara ma nella replica di Tula Ogier mette tutti in fila.
La prima boucle propone subito un equazione molto complicata, in particolare a Tula dove smette di piovere pochi minuti primi, la strada penalizza leggermente i primi migliora sino al passaggio di Mikkelsen per poi ritornare a degradare. Mikkelsen approfitta di questo vantaggio e riesce a mettere qualche manciata di secondi tra se ed i suoi principali avversari. tra i quali c’è il compagno di squadra Neuville che attacca a fondo andando a rubare sino all’ultimo millimetro in ogni corda e nonostante la posizione di partenza chiude il giro al secondo posto. A pagare pegno è sopratutto Ogier, la scelta delle gomme non è ottimale ma lui non molla, sia in staccata che negli anticipi impressiona più di Neuville, ma la sua Fiesta tiene una linea di galleggiamento costantemente in bilico al centro della strada, in maniera da avere sempre un minimo margine. Nella replica si inizia con una Tula completamente zuppa, Ogier esce dal parco con cinque soft, una scelta che si rivela subito vincente, lo scratch è di quelli pesantissimi, ed in un colpo solo ribalta la classifica portandosi in testa davanti all’armata Hyundai. con Mikkelsen che paga caro un problema al cambio e si ritrova anche lui alle spalle di Ogier. Seb per nulla pago continua a spingere e mentre per il povero Mikkelsen arriva un mesto ritiro, con il cambio che lo blocca in speciale a Castelsardo, Neuville deve cedergli ancora qualche secondo ed a fine giornata chiude in seconda posizione a 18″.9 dal Francese. Un risultato sul quale il Belga avrebbe messo la firma, ma che ora gli va abbastanza stretto visto che ad allontanarlo dalla Fiesta è stato un testa coda sulla Tula. Dove però ad onore del vero lui è quello che in tutte le corde ha rischiato maggiormente, ed alla fine sul viscido è arrivato l’aggancio che lo ha fatto girare. Anche se sul conto di dritto con manovra ne recupera un altro sul monte Baranta. Terza piazza quando sembra saldamente nella mani di Tanak a pochi chilometri dalla fine dell’ultima speciale centra un sasso spostato all’atterraggio da un dosso, impossibile da evitare e come in Portogallo è costretto ad issare bandiera bianca. Così Suninen che sino a quel momento aveva in mano una buona quarta piazza, anche se a mezzo minuto dai primi, si trova servito su un piatto di argento il gradino basso del podio. Ma il Finlandese getta tutto alla ortiche rovinando fuori strada, e così sul podio virtuale sale Latvala, che per 4″ brucia il compagno di squadra Lappi.