Seconda tappa a senso unico, Lappi sulla prima speciale paga salatissimo un eccesso che lo obbliga al ritiro, Ogier si ritrova così al comando in solitario, ed inizia ad amministrare senza però rinunciare a qualche stilettata per fare capire ad Evans e Neuville che nel loro duello all’arma bianca si devono accontentare della seconda piazza.
A dare la svolta alla giornata, ed alla gara sono stati i quattordici chilometri inziali sulla Ibarrilla, Ogier è partito a tutta per ribaltare la classifica, alza il ritmo anche Lappi ma un eccesso lo manda fuori linea innescando un testa coda che porta il posteriore della sua Hyundai i20 contro un palo della luce che spezza, interrompendo la speciale. A quel punto Ogier si trova subito una solida leadership, ma anche se passa in modalità sicurezza, non concede nulla o quasi ai suoi avversari, il passo è quello di sempre linee velocissime e centrali alla ricerca della massima trazione. Più che giocare in marcatura si limita ad evitare le pietre che vagano sulla strada e quei passaggi trabocchetto troppo vicini la punto di corda. Addirittura sui ventidue chilometri di El Mosquito, tanto per non alimentare le speranze degli avversari, porta la sua Yaris sulla linea di galleggiamento, ma senza mai uscire da quella linea ideale che tutti gli avversari hanno ripulito, ottenendo così il massimo della resa in trazione. Lo scratch è di quelli che mortificano gli avversari, otto secondi sia a Evans primo degli inseguitori e Neuville terzo, che per l’intera giornata sono andati a tutta a caccia dei punti di una seconda posizione che in questo mondiale sono oro colato. Nei sessantuno chilometri della tappa finale a fermare Ogier a caccia del suo secondo successo stagionale, può essere soltanto un errore o un problema. Questo nonostante i trentacinque chilometri da mandare giù tutti di un fiato sulla Otates, ed è molto probabile che Ogier abbia tenuto alto il suo passo in vista di una tappa comunque rognosa. Chi invece nella seconda frazione ha dato tutto e lo farà anche nella terza sono Evans e Neuville, il Belga a fine tappa ha messo in carniere ben quattro scratch, un assalto all’arma bianca alla seconda piazza del dragone gallese che ha sempre avuto nel mirino a un paio di manciate di secondi. Elfyn questa volta ha tenuto alla grande rispondendo colpo su colpo e solamente nelle tre speciali conclusive ha ceduto al suo avversario qualche decimo in più, e nel finale con un vantaggio di appena 4”.3 c’è davvero poco da calcolare, bisognerà dare tutto sulla speciale show di Las Dunas ai trentacinque chilometri di Otates dove potrebbe decidersi il braccio di ferro.