La foratura dell’anno passato oltre a scippargli il suo nono successo, ha permesso a Loeb di pareggiare il conto nell’albo d’oro di Montecarlo, una sconfitta che non ha ancora digerito ad un anno di distanza e mai come quest’anno è riuscito a fondere velocità e gestione del passo interpretando ogni metro di strada, tenendo a bada un Rovanpera che non ha mai mollato.
Ieri sera sulla speciale in notturna Rovanpera è riuscito a fare esplodere il suo tempo, andando a togliere cinque secondi al primo passaggio con la strada molto sporca e con il buio, un qualcosa in più che tenere alto il passo. Come in altre occasioni ci ha provato rischiando molto (soprattutto in termini di forature), ed anche questa mattina è partito molto forte, ma sul col St Roch una speciale asciutta senza tagli, dove bisogna disegnare le linee più veloci e basta, anche Ogier è tornato a spingere, ed ha messo in chiaro che ci vuole ben altro per intimidirlo. Tatticamente perfetto, forse a differenza del resto del plotone qualche secondino poteva ancora averlo in canna, ma questo voleva dire superare la soglia del rischio. Dopo la prima frazione ha giocato in difesa, sulle strade dove si potevano correre maggiori rischi, in particolare nelle repliche pomeridiane di ieri con sporco e sassi in strada, e tagli importanti che celavano scalini e colpi durissimi. Linee più centrali e sicure, dove non si è curato di nessuno, concentrandosi esclusivamente sul suo ritmo di gara. Una gestione del passo che ha replicato questa mattina, ma questa volta sfruttando tutta la carreggiata da corda a corda, conscio che gli avversari, ed in particolare Kalle non avrebbe potuto fare meglio, se non di qualche decimo. Dall’altra parte della barricata va sottolineato come nella replica del Col St Roch un Rovanpera, conscio di non potercela fare nella lunga ed impegnativa discesa non ha più badato al tempo, ma allo stress delle gomme. Lasciando a Seb una manciata di secondi per permettergli di fare forte la power stage, ma con un margine di gestione del primato che non lo obbligasse ad andare a tutta e portarsi a casa punti addizionali preziosissimi nella corsa al titolo. Una gestione strategica della gara perfetta tra due piloti che non hanno avuto bisogno di invocare team order, e probabilmente nemmeno di parlarsi. Il gradino basso del podio se lo prende un Neuville da applausi, capace di dare il massimo per tutta la gara nonostante le Yaris avessero qualcosa in più, ed anche se non è riuscito a tenere Kalle ha chiuso la porta in faccia ad Evans, ed è tanta roba.