Ogier era arrivato in Mexico per fare saltare il banco e con una prima tappa perfetta è riuscito a fare la differenza capitalizzando alla perfezione la sua posizione di partenza, mantenendo un passo gara altissimo ma mai fuori soglia, evitando i trabocchetti disseminati sul percorso. Prima frazione da dimenticare per la Hyundai con due vetture ferme.
Passano gli anni ma l’impressione è che il più forte sia sempre il lupo di Gap, veloce per non dire velocissimo in ogni frangente, una volta in più dimostra di avere la sua arma vincente nel passo, interprete perfetto di un terreno molto difficile e con tantissimi trabocchetti (soprattutto pietroni ovunque che camminano sulla carreggiata da una vettura all’altra). Eppure la sensazione è come nelle altre gare di questa stagione che potrebbe ancora metterci qualcosina, ma non voglia correre il minimo rischio e preferisca correre sempre sotto la soglia. Forte che con gli equilibri odierni i secondi, anche pochi, pesano come macigni. E la prova di questo sono i tre scratch conquistati sui nove in palio nelle speciali odierne, testimonianza non di un dominio ma di uno sforzo misurato. Alle sue spalle a 13”.2 troviamo un Suninen ritrovato, il motore della Fiesta in quota dimostra ancora una volta di esserci, forse all’intero pacchetto manca ancora qualcosa, ma un Teemu veloce ma senza eccessi sia pure con il fiatone nei confronti di chi lo precedeva, la seconda piazza l’ha tenuta con sufficiente padronanza. A lasciare tutti a bocca aperta ancora una volta è stato Evans, una tappa a tutta, ed anche qualcosina di più, nonostante la posizione di partenza è riuscito ad arpionare la terza piazza, ed anche se Suninen è davanti di una ventina di secondi, con la Yaris può pensare seriamente alla piazza d’onore, quella che l’anno passato Tanak gli soffio nello sprint finale, quando lui aveva la Fiesta ed il suo rivale la Toyota. Quarto a soli due decimi dal podio virtuale Tanak, l’unica Hyundai a non essere andata al tappeto, la vettura di Alzenau rispetto all’anno passato non è più sembrata in debito di ossigeno, ma Sordo in due riprese e Neuville poi sono andati al tappeto per un problema motore. Tanak ha dimostrato con una partenza fulminante di volere fare saltare il banco, ma un sasso gli è costatato una sospensione danneggiata, ed ora dovrà sudare per riconquistare il terzo gradino del podio, su un Evans che non deve più aprire la strada.