Il Catalunya parte con lo show sulle strade di Barcellona con i primi tre che buttano subito il cuore oltre l’ostacolo, ma Ogier va oltre, M-Sport trova un set-up ottimale che il Francese capitalizza con un round perfetto.
La cornice è quella di sempre, quella in uno dei quartieri più belli di Barcellona con il Montjuic ed i suoi palazzi storici a dare una cartolina unica alla gara Catalana, prima di avventurarsi sulle speciali sterrate sui rilievi montuosi a sud-ovest di Tarragona. La lotta per il mondiale tra i magnifici tre è tiratissima, ed è chiaro che sulla prova spettacolo il detto “tutto da perdere e niente da vincere” è un lontano e fumoso ricordo. I tre partono a tutta ed anche se tecnicamente tra barriere di cemento e tondi da fare contornando le rotoballe, la speciale non sembra potere fare una grande differenza, Tanak il più lento dei tre molla 1”.4 a Mikkelsen il primo degli umani. Ma a fare saltare letteralmente il banco è Ogier e la sua Fiesta M-Sport che lascia Neuville a 3”.7 e Tanak a 4”.2. Distacchi incredibili per una speciale di appena tre chilometri e duecento metri, più di un secondo a chilometro, ottenuto con una guida perfetta sfiorando ogni barriera al millimetro in aggancio del punto corda ed in uscita sulle barriere che limitavano la carreggiata. Una guida perfetta, ma che va ben oltre la capacità di sapere misurare il colpo di volante, con delle gare che oramai si giocano sul filo dei decimi Ogier ed M-Sport hanno valutato importantissimi i secondi che si potevano recuperare su questa speciale tortuosa e tutta asfalto, da affrontare in configurazione terra. Ed a differenza della concorrenza la Fiesta è arrivata evidentemente ribassata rispetto alla concorrenza, ed il beccheggio in frenata e nei cambi di peso era molto inferiore alla concorrenza. Nulla di casuale ma una soluzione tecnico tattica che Ogier è partito per capitalizzare e lo ha fatto nella maniera migliore. Alle spalle dei primi tre troviamo Mikkelsen, Evans, Sordo e Breen raccolti in un fazzoletto di tre secondi. L’unico a pagare dazio è stato Sebastien Loeb, appena partito lascia spegnere la vettura, ed anche se la ripartenza è quasi immediata la procedura di riavvio gli costa una quindicina di secondi. Ritardo che non pregiudica nulla, ma vista la favorevole posizione di partenza sulla terra del nove volte campione del mondo, questo sarà uno stimolo per partire a tutta. Vittima di serata la Peugeot 208 R2 del nostro Arenghi Bentivoglio, che deve rinunciare alla passerella di Barcellona per un cedimento meccanico.