OGIER RENDE OMAGGIO A PIRELLI

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Alla fine della seconda frazione del Central European, una gara che anche senza pioggia ha proposto un fondo con delle condizioni molto complicate, dall’umidità della notte alla nebbia di quelle vallate e lo sporco di molti taglioni, un pilota da sempre critico come Ogier (in realtà maniacalmente perfezionista) ha elogiato Pirelli e il lavoro svolto in questi anni.

Al termine della seconda frazione di gara, tante sono state le domande dei cronisti a tutti i piloti sulle condizioni delle prove speciali e degli avvenimenti della corsa, particolarmente difficili nel primo giro mattutino a seguito della presenza di nebbia che ha contribuito a depositare molta umidità sull’asfalto. Condizioni che associate alla terra riportata nei tagli ha reso il grip molto precario. L’otto volte iridato tra un intervista e l’altra questa volta ha sorpreso tutti elogiando gli pneumatici Pirelli. “Con questo genere di condizioni molto difficili bisogna rendere merito alla Pirelli del lavoro svolto, gli pneumatici si sono comportati molto bene in termini di usura e prestazioni. Sono molto soddisfatto delle mie prestazioni, ma questi risultati non si raggiungono senza avere meccanica e gomme al top. In passato qualche volta sono stato particolarmente critico, ma ormai da diverse gare le gomme funzionano molto bene ed è giusto sottolinearlo. In questi anni hanno svolto un ottimo lavoro, ed è un peccato si debbano fermare a fine anno, perché oggi abbiamo dei prodotti molto buoni, ed ora bisognerà passare ad altro.” La Pirelli ha rilevato la fornitura esclusiva per il campionato del mondo rally nel 2021, ed appena dopo dodici mesi di fornitura con le WRC Plus classe regina, l’anno successivo la modifica regolamentare tecnica che ha portato all’introduzione del sistema Hybrid. Le vetture sono state appesantite di centoventi chili, con una diversa distribuzione dei pesi e della messa a terra della potenza. Un insieme di parametri che hanno modificato significativamente il comportamento, ed il funzionamento degli pneumatici fino ad allora sviluppati. L’obbiettivo è sempre stato offrire prodotti efficienti e duraturi, senza andare a penalizzare la prestazione, inevitabilmente questo ha richiesto del tempo e nel momento del maggiore sforzo a complicare tutto ci si è messa di mezzo anche la chiusura delle frontiere per la pandemia globale. Le polemiche di ieri sono oramai un ricordo, senza però dimenticare che in alcune circostanze ieri come oggi è più facile puntare il dito sulle coperture e non sulle torture inflitte dai i piloti a queste. Traiettorie molto generose, e taglioni al limite dell’impossibile dove le forature sono un rischio quasi inevitabile.

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