Il successo del Francese dopo la pesante ipoteca messa ieri nei due passaggi vincenti sui quaranta km della Panzerplatte era cosa scontata. Non è però così per le posizioni di immediato rincalzo con Sordo, Neuville e Mikkelsen che si giocano le medaglie in una volata al cardiopalma.
Con l’asfalto made in Germany ritorna in cattedra sua maestà Ogier, vuoi per il fondo amico, vuoi per quell’ordine di partenza che sulla terra ha sollevato tante polemiche. Seb vince bene senza se e senza ma confermando che è lui il più forte, ma non stravince più, gli avversari sono sempre più vicini anche sull’asfalto. La pioggia che di tanto in tanto ha fatto capolino nella seconda e decisiva frazione, ha reso la giornata difficile a tutti, ed Ogier ne ha approfittato limitandosi a capitalizzare le buone scelte fatte. Mentre i suoi avversari non se la sono sentita su un terreno così difficile, ne asciutto ne bagnato, di attaccare a tutta e così gli è bastato fare il compitino, ma da quì alla fine dell’anno dovrà tirare fuori le unghie. Quell’esercizio che Mikkelsen non ha saputo fare, così nell’ultima tappa nonostante una prova cancellata, si è visto sfilare la seconda piazza da sotto i piedi, per andare a prendere una bella medaglia di legno. Beffato da due Hyundai e due piloti Sordo e Neuville che nella volata finale non si sono risparmiati niente, mandando alle corde il Norvegese ancora una volta in bambola quando si tratta di tirare fuori gli artigli. La vettura di Alzenau ha impressionato dando la sensazione di essere ad un niente dal chiudere il gap con le Polo di mamma Volkswagen. Alle spalle dei fantastici quattro una voragine profonda minutate, per fortuna sembra stabilizzata la situazione clinica di Lefebvre e Gabin, che con il loro incredibile incidente hanno tenuto tutti con il fiato sospeso.