Le speciali della giornata finale propongono qualche pietra in meno sulla strada, davanti però si continua ad andare forte ma prestando molta attenzione a restare nelle linee ideali. Una Yaris più performante basta a Tanak per saltare un grandissimo Evans, mentre Ogier marca Tanak ad uomo per sferrare il colpo del K.O. nella power stage e prendersi il massimo dei punti.
Il copione più che scritto era scolpito nella roccia, con Ogier che è rimasto in stretta marcatura su Tanak, mentre l’Estone ha tenuto un bel passo ma senza mai forzare conscio di avere una vettura che gli garantiva qualcosa in più sulla Ford Fiesta di Evans. Il Gallese pur sapendo che sarebbe stato quasi impossibile resistere al ritorno di Tanak, non ha mai mollato ed anche se si è visto saltare subito ad Alfaro è riuscito a restare in scia alla Yaris limitando il suo ritardo ad una ventina di secondi, conquistando il gradino basso del podio. Un risultato importantissimo per lui e per la squadra in una stagione che per le Fiestine si annunciava tutta in salita è riuscito a battere un colpo bello pesante. Pochi sono invece gli aggettivi che possono descrivere la gara di Tanak, penalizzato fortemente dalla posizione di partenza la piazza d’onore ha lo stesso peso specifico del piombo, ed i punti iridati che si porta a casa vanno oltre ogni più rosea aspettativa. Certamente le disgrazie altrui gli hanno dato una mano, ma su un terreno insidiosissimo dove stare in linea era imperativo , con pietre in ogni taglio, che a volte chi partiva davanti spostava in traiettoria non ha sbagliato nulla. Non a caso è l’unico a non essere incappato in forature e nelle due giornate finali (quando non aveva più l’ingrato compito di aprire la strada) ha tenuto un ritmo molto alto ma senza mai osare più del lecito. Sapeva che a quelle altezze il propulsore della C3 qualcosina in più lo aveva, mentre le medie non gli permettevano di sfruttare a pieno l’aerodinamica. In più di un’occasione ha dato l’impressione di non volere andare a prendere Ogier, come se a contare fossero solo il podio e punti, come nelle prime tre gare ha dimostrato di avere un controllo totale sul suo passo e l’obbiettivo è uno solo la corona piloti. Ogier qualcosa in più nei primi due giorni lo ha rischiato, ma nel finale come era prevedibile ha si è limitato a marcare Ott, senza però rinunciare al pieno di punti della power stage, dove ha rischiato quel qualcosina in più per prendere punti che alla fine potranno fare la differenza. Finale in controllo anche per Neuville e Meeke il primo troppo lontano dal podio per rischiare qualcosa ed il Britannico focalizzato sui punti del titolo costruttori.