La frazione del sabato porta la carovana su delle strade che il Montecarlo non percorreva da parecchie stagioni, un’altra giornata dal carattere prevalentemente autunnale dove a fare la parte del leone è Tanak che rimette Fourmaux e Evans nel mirino, mentre Ogier allunga e si porta e con una ventina di secondi posa un’ipoteca sul successo finale.
Un’altra giornata in versione non invernale, rarissime le placche di verglass, ma tantissimo lo sporco trascinato in strada nei tanti tagli che propongono le speciali, il tutto condito con umido e tratti di fango che rendono molto insidiosa la strada. Un viscido classico delle mezze stagioni, che qualche scherzetto lo gioca ma tutto sommato il fatto che la scelta di tutti i concorrenti premino le Ventus; nelle loro due versioni WRC 7 e WRC 9, ovvero soft e supersoft la dice lunga sulle condizioni dell’asfalto. Una giornata che tutto sommato restituisce smalto ad Ott Tanak, uno dei piloti del plotone che meno gradisce le condizioni del Montecarlo, ma con il Monte in versione autunnale ritrova un bel passo e va a mettere la sua firma a quattro delle sei speciali odierne. Una serie positiva di tempi che gli permette di restare agganciato a Rovanpera e tenerlo sempre nel mirino, almeno sino alla seconda bouclé quando lo salta e si scrolla la sua ingombrante presenza dalle spalle. Ad interpretare al meglio queste strade che si sporcano passaggio dopo passaggio oltre a Tanak non poteva che esserci Ogier, con il timone saldamente in mano sino dal mattino chilometro dopo chilometro, senza cadere in esagerazioni rosicchia qua e là qualche manciata di decimi ai suoi avversari nella corsa al primato. Ed al ritorno al service serale di Gap il suo vantaggio su Fourmaux ed Evans si attesta sui venticinque secondi, abbastanza per posare un importante ipoteca su un successo finale che gli varrebbe il decimo sigillo nella gara del principato. Chi non ha mai smesso di darsele sono Evans e Fourmaux, i due si sono sorpassati ripetutamente, ed il loro distacco non ha mai superato i tre secondi. Solamente nell’ultima speciale di giornata Elfyn è riuscito a mettere tra se ed il francese quattro secondi e tre. Entrambi hanno messo sul piatto un passo veloce e regolare, ma con un pizzico di attenzione in più vista la loro posizione di partenza, non uscire dalle righe gli ha permesso di ridurre i rischi al minimo, ma questo gli ha fatto perdere contatto da super Seb. Oltre a vedersi pericolosamente avvicinare da Tanak che si prepara ad andare all’assalto del secondo gradino del podio, e con un ritardo di 6” sente di potere quasi toccare la medaglia di argento. I cinquanta chilometri finali si preparano a regalare una doppia battaglia con chi come Neuville a caccia di punti extra, ed i tre in lotta per i gradini di ricalzo per il podio pronti a una sfida campale.