Il rinvio del debutto agostano, ma soprattutto dell’omologazione aveva fatto sorgere qualche dubbio sulla giustificazione dei ricambi mancanti, l’omologazione però è arrivata a inizio settembre a dimostrare che non sono emersi problemi prestazionali dell’ultimo minuto.
Il mancato debutto di agosto, è stato meno allarmante della mancata omologazione della nuova Skoda Fabia RS Rally2 nei tempi previsti, che ha alimentato più di un dubbio, soprattutto sulle giustificazioni addotte al mancato debutto. L’omologazione però è arrivata ad inizio settembre, con appena un mese di ritardo, evidente che quando è stata persa la decisione di rinviare il debutto si è preferito non fare il tutto in fretta e furia. In particolare ad inizio agosto un periodo agonisticamente molto caldo per la casa di Mlada Boleslav. Dal punto di vista squisitamente prestazionale il fatto che si sia rinviato l’omologazione di un mese, per evitare eventuali inciampi quando si fanno le cose troppo in fretta, è un buon segnale. Lo è molto meno se la vettura dovrà attendere il nuovo anno per il suo debutto, con il Catalunya ultima data buona nel calendario WRC 2022 sempre meno probabile; alla gara manca circa un mese e tutto tace. A Mlada pur di evitare lo smacco di rinviare tutto a gennaio, stanno anche valutando un debutto meno importante del WRC, probabilmente in qualche gara evento in giro per l’Europa nei mesi di novembre e dicembre. L’obbiettivo è quello di avere una prima fornitura di cinque vetture e relativi ricambi da destinare al team satellite Toksport, ma la crisi delle materie prime che ha investito soprattutto il mercato dei microchip, nei rally sembra destinata a pesare non poco soprattutto sul mercato delle rally2. E’ abbastanza facile immaginare un 2023 dove le Fabia RS saranno vendute ai clienti con il contagocce, dove la priorità sarà data ai programmi nazionali e internazionali di spicco.