OSCAR DALLE AZZORRE

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Sette vincitori di prova, un unico cambio di leadership ma sull’ultima speciale, colpi di scena a nastro all’ultimo giorno. Non male queste Azzorre.

Miglior attore protagonista: Simon Wagner, perché se qualcuno si fosse sognato di metterlo sul podio prima della gara gli avremmo gentilmente indicato la casa di riposo più vicina. Una gara solidissima e due speciali vinte, primo podio europeo alla prima volta alle Azzorre con una trazione integrale. Chapeau.

Miglior attore non protagonista: Jon Armstrong. Miracolo, uno che ci fa vedere la Rally3 andare anche forte. Una domenica da leone dopo il ritiro nel guado di sabato, una giornata in cui vince l’Erc3 dando oltre 20’ al secondo. Non malaccio.

Miglior film: l’ultimo giro di prove. Nella prima prova Rodrigues se ne va e Pardo Siota inizia a perdere posizioni. Nella seconda Magalhaes lotta contro la sua macchina. Nell’ultima cambia il vincitore e Battistolli si ribalta e fa quel numero per portarla a casa. In un paio d’ore cambia tutto. Che giostra, che film.

Miglior cortometraggio: Alberto Battistolli. Non che lo consoli più di tanto, ma arrivare alla fine della Power Stage (e della gara) con una macchina che va letteralmente di traverso sul dritto e con un ammortizzatore ad altezza naso è un bel numero. Alla fine, la gente se ne ricorderà, anche se Alby probabilmente se lo sarebbe volentieri risparmiato questo surplus di popolarità.

Miglior regista: Efrén Llarena. Va bene tutto, ma togliere le castagne dal fuoco all’ultimo metro di speciale è roba da Hitchcock puro. Vince la prima gara europea all’ultima speciale davanti al re quasi incontrastato delle Azzorre. Come direbbe un plurivincitore di Le Mans: “wow Carlo”.

Oscar al merito: Andrea Mabellini, perché fa secondo di ERC4 senza perdere mai la testa. È venuta fuori una gara da Oscar con Anthony Fotia, che non è esattamente un fermo. Una foratura gli ha tolto la possibilità di battagliare fino all’ultimo metro, ma bello lo stesso.

Menzioni speciali

Premio Scienziaeto (ovvero, a chi la fa più grossa): Vivek Ponnusamy. Le MRF vincono la prima gara europea della loro storia e lui che fa? Esulta come un matto, molto più di un Andrea Adamo al primo Montecarlo. Bene bravi bis, ma magari non in faccia al pilota battuto all’ultimo metro. Est modus in rebus.

Premio Diludendo: Wrc Promoter, dove la vogliamo fare l’ottava gara dell’Europeo?

Premio Mandostai (ovvero, ma siete matti): bella la prova spettacolo, sicuramente tecnica. E poi ha portato Battistolli a vincere la prima speciale europea della carriera, quindi per me va benissimo. Ma che ne dite, la prossima volta ne facciamo una visivamente almeno guardabile? Blocchi di cemento ovunque, una esse finale che se qualcosa andava storto altro che Schumacher a Jedda, pubblico non pervenuto, grigiume che neanche a Monza in viale Cesare Battisti. Insomma.

Niccolò Budoia

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