PARI DIGNITA’

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Il Brunello storico nato dalle ceneri del Tuscan nella sua prima edizione si è presentato in una veste esclusivamente storica, una scommessa vincente come lo è stata quella 2022 di farsi in due e proporre una gara terra per le moderne (andata anche in soccorso al CIRT) da corrersi il giorno dopo e non in contemporanea.

Lo sdoppiamento della gara di Montalcino con la doppia versione storica seguita il giorno dopo dalle moderne ha raccolto solo consensi da parte di tutti, dai piloti agli spettatori. Una sorta di esperimento che in pochi avrebbero tentato perché tutto sommato il risparmio organizzativamente parlando è minimo, per non dire quasi inesistente visto che anche il ripristino delle strade resta in parte legato alla loro usura, e centoquaranta vetture sono sempre il doppio di settanta. La squadra al timone del Brunello però non si è fatta condizionare solamente dal fare di conto, davanti a tutto ha messo la voglia di fare qualcosa di nuovo e tentare di trasformare una semplice gara in un grande evento. Ed il territorio a cui spetta la capacità e volontà di sostenere l’evento ha raccolto la sfida ed ha accolto a braccia aperte la tre giornate di gara. Una prima ben riuscita, ovviamente qualche dettaglio resta da limare come l’accavallarsi dello shake CIRT con la gara delle storiche, e questa volta a prendersi le luci della ribalta sono state le storiche, mettendo leggermente in ombra la gara delle moderne. Con lo shake dello storico, andato in scena il venerdì pomeriggio, i due eventi si sono concentrati in poco più di quarantott’ore. Un condensato che diluito con qualche ora in più sarebbe semplicemente perfetto, regalando ad ogni protagonista i suoi tempi, senza sovrapposizioni, oppure rincorse con il fiatone. Una ciliegina sulla torta, sportivamente parlando, sarebbe una deroga per potere disputare delle speciali in notturna. Indipendentemente dal fine settimana condizionato dal maltempo, a dicembre il problema polvere è quasi inesistente, al contrario in questa parte della stagione alle diciotto il buio la fa già da padrone. La ricetta del successo di questo esperimento è la stessa dell’anno passato dare pari dignità alle storiche, evitando di mandarle in coda alle moderne a fare da comprimarie nell’anonimato più assoluto. Oppure il contrario, perché tanto la musica non cambia recitare il ruolo di cenerentola senza la possibilità di andare al gran ballo non piace a nessuno.

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