Nel consiglio mondiale della FIA di giugno quando si era parlato di calendari rally, prima che la situazione cominciasse a precipitare Todt aveva ventilato l’ipotesi di tornare alla rotazione, ipotesi che il presidentissimo ha rafforzato ma in realtà senza mai calare nulla di concreto sul piatto, quindi ad oggi è difficile immaginare cosa potrebbe uscire dal consiglio di Ottobre.
Dopo anni di delega in bianco (o quasi) al promotore nella stesura del calendario WRC, la FIA nella persona di Todt è ritornata a fare valere la posizione della Federazione, che dopo anni ritorna a fare da camera di compensazione politica al calendario della Formula 1, cercando di regolare alcune questioni che lasciate alle sole trattative di denaro per la promozione rischiavano di creare più di un problema. Così l’ipotesi messa da Todt sul piatto al consiglio mondiale di giugno di ritornare ad un calendario a rotazione, ha preso sempre più corpo, ed anche se oggi non ci sono indiscrezioni sul tema è evidente che in molte trattative il presidente deve avere dato assicurazioni in merito. Abbastanza da diventare un’opportunità per il rally di Francia e per il Catalunya entrambi in fase di transizione, ma che senza un ancora di salvataggio in particolare la Spagna avrebbero fatto il diavolo a quattro prima di finire al palo. Al momento però non è chiaro quelli che saranno i criteri di rotazione e soprattutto se Todt li metterà sul piatto il 4 ottobre, oppure attenderà il meeting di fine anno, quando forse saranno più chiare anche le coordinate di pressioni politiche e budget mancanti. Il nuovo calendario si propone con una prima parte di stagione simile come gare e date alla passata stagione: Montecarlo, Svezia, Messico, Argentina, Cile, Portogallo, Sardegna e Kenya a livello date non ci sono stravolgimenti particolari, sparisce il Tour ad Aprile e così la trasferta Sud Americana potrebbe trovare un migliore equilibrio in fatto di date, ma nulla di sconvolgente. La new entry Safari come previsto manterrà la data delle due edizioni pilota in luglio. La seconda metà invece propone i maggiori assestamenti a cominciare da un Finlandia che per i problemi televisivi di concomitanza olimpica si sposta nella data di tanti anni fa nelle ultime settimane di Agosto, quando la pioggia la fa da padrona. A ruota arriveranno Turchia, Galles e Germania che si sposta così a metà di ottobre, per poi trasferirsi agli antipodi prima con la Nuova Zelanda ed a chiudere il Giappone in versione asfalto.