PENSERINI IN CONTROPIEDE

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Volata con sorpresa al rinato RAAB: Penserini (foto Dino Benassi) beffa proprio sull’ultimo tratto cronometrato Gessa e coglie il primo successo in carriera. Brusori ottimo terzo, Rusce appena giù dal podio, impressiona Deiana, Dondi campione in sfortuna.

Un epilogo da ricordare per una gara con tanta storia alle spalle. L’Alto Appennino Bolognese torna in scena dopo un anno (forzatamente) sabbatico in versione Rally Day, ma regala subito emozioni e sorprese. E premia alla fine l’equipaggio che più di tutti ha saputo osare nel momento giusto: i reggiani Penserini-Romei (Renault Clio S1600) estraggono dal cilindro la prestazione della vita proprio sull’ultima prova speciale, dopo aver marcato a vista i rivali nelle restanti frazioni, e ribaltano un verdetto altrimenti difficilmente scalfibile (gli emiliani passano da un divario di 4” ad un vantaggio di 1”9). A rimetterci sono Gessa-Pusceddu (Clio S1600 anche per loro), balzati al comando a metà gara e in apparenza padroni della gara. A fregare i sardi un’ultima prova disputata senza sottovalutare gli avversari, ma anche senza la necessaria determinazione.

Penserini sale così per la prima volta sul gradino centrale del podio, relegando un amareggiato (ma comunque promosso senza riserve) Gessa. Incisiva anche la gara di Brusori-Tridici, leader nella prima metà corsa, alla fine sul podio ma in lotta per il successo sino alla prova conclusiva (quando erano a solo nove decimi da futuro vincitore): poi, i sogni di gloria dei bolognesi svaniscono a causa del cedimento del semiasse della loro Clio (di classe A7).

Rusce-Musolesi (Clio S1600) beffano Cacciari-Masotti (Clio R3C) e agguantano anche loro in volata la medaglia di legno: piazzamento che soddisfa il pilota di Rubiera, al via in condizioni fisiche tutt’altro che ottimali e per la prima volta al volante su una S1600 dopo oltre dieci anni di digiuno. Il RAAB mette in luce un altro equipaggio sardo, quello composto da Deiana-Cadinu, ottavi assoluti con la loro Peugeot 106 di classe A6, e ‘maltratta’ uno dei più quotati piloti locali; il ritiro di Dondi-Bedoni dopo la penultima prova (semiasse ko sulla Mitsubishi Evo IX) priva il pilota felsineo – vincitore anche di un scratch – di un probabile quarto posto.

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