PEUGEOT AMMETTE “DELUSIONE DAKAR”

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Si presentavano come team ufficiale, con una formazione a tre punte composta da piloti di grande livello, tutti già vincitori della Dakar. Se ne tornano a casa da grandi sconfitti della maratona sudamericana.

Il team Peugeot-Total aveva grandi speranze ed una vettura – la 2008 DKR – costruita su concetti tecnici piuttosto inconsueti, un mega-buggy a due ruote motrici presentato in pompa magna ed affidata a piloti di valore assoluto. Tre driver che hanno già raccolto diciassette trofei di vincitore della Dakar: uno il campione del mondo rally Carlos Sainz, undici Stephane Peterhansel (sei con le moto e cinque in auto), cinque Cyril Despres al suo debutto sulle quattro ruote. Ma il risultato è molto sotto le aspettative. Ne sono coscienti gli stessi responsabili francesi. Ecco l’impietosa analisi di Bruno Famin, il responsabile tecnico di Peugeot Sport, che ammette gli errori dal punto di vista sportivo, logistico e la scarsezza di prestazioni.

“Il bilancio della Dakar 2015 per il team Peugeot non è naturalmente molto soddisfacente” ammette Famin, “perché quando ci si presenta come team ufficiale, lo  scopo non può essere che lottare per la vittoria ma se ti piazzi undicesimo (con Peterhansel) e trentaquattresimo assoluto (Despres), sei molto lontano dal vertice”.

“Se vogliamo considerare le caratteristiche della Dakar, la gara è molto difficile, gli avversari sono molto forti e noi stiamo seguendo il nostro programma. Ovviamente nel primo anno bisognava imparare e noi abbiamo appreso molte cose grazie al fatto di avere portato due auto al traguardo, mentre la terza vettura che manca all’appello si è ritirata per incidente (Sainz, capottato nella quinta tappa), quindi non per un motivo che abbia a che fare con problemi tecnici. Riuscire a completare il percorso con due vetture ci ha permesso di raccogliere molte informazioni, ovviamente dal punto di vista tecnico ma anche molti altri dettagli che riguardano l’aspetto logistico e quello sportivo. Una corsa di due settimane è molto lunga da seguire ed in questo lasso di tempo hai bisogno di gestire con attenzione molti aspetti prettamente sportivi”.

“In termini di prestazioni, in due o tre occasioni siamo stati in grado di lottare per la vittoria di tappa ma sfortunatamente non siamo riusciti a farcela per questioni di gara. Questo però non ci basta, le prestazioni erano insufficienti per essere in grado di lottare per la vittoria finale” ammette Famin. “Quello delle performance è un aspetto su cui non abbiamo lavorato prima della gara, perché abbiamo concentrato tutti i nostri test di sviluppo sull’affidabilità e lo abbiamo fatto bene avendo portato due auto al traguardo. Non abbiamo speso tempo sulle prestazioni. La 2008 DKR è ancora grezza. “All’inizio dello sviluppo avevamo molte idee su come evolvere il motore, come migliorare le sospensioni, come ridurre il peso e come intervenire su tutti i fattori che incidono sulle prestazioni. Ora l’obiettivo è selezionare gli obiettivi su cui dobbiamo lavorare per avere una vettura molto performante e metterli a punto il più presto possibile, in modo da avere la possibilità di svolgere molti test ed essere nelle condizioni di lottare per la vittoria nel 2016”.

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