PIZIO VINCE MA IVAN TORNA TERRIBILE ..

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Il pilota Valsesiano mette in chiaro dallo shake che anche il favoritissimo di casa Pinzano per vincere avrebbe dovuto fare i conti con lui e in due chilometri e trecento metri gli rifila 1”.7. Un duello che finisce prima di iniziare con l’idroguida che ferma subito Pinzano, ma nel finale dopo avere dominato Carmellino paga 1’20” per un cedimento e finisce secondo a soli 12”. 7 da Pizio.

Cosa sarebbe successo, a parte il cedimento sulla Polo di Pinzano, ed il grande colpo di scena finale, lo shake lo aveva fatto intravedere senza bisogno di leggere troppo tra le righe, 1”.7 a Pinzano, e tre secondi a Federico Santini la dicono lunga. Carmellino ha dimostrato anche a Biella di essere in forma smagliante, dopo il secondo posto al Valli Ossolane e a distanza di quindici giorni facendo saltare il banco a Castiglione Torinese. Facile immaginarlo al Lana come la spina nel fianco del padrone di casa Pinzano, visto che i principali avversari del Biellese nel TIR hanno preferito passare la mano nella gara di casa di un Corrado Pinzano che puntava al bis dopo avere segnato il passo ad Albertini e Campedelli l’anno passato. Ma se il duello è venuto meno prima di iniziare, con la Volkswagen di Pinzano fermata dal cedimento dell’idroguida. Carmellino sin dai primi metri di gara si è riappropriato del proprio soprannome di Ivan il Terribile, guadagnato nelle stagione dominate sul ghiaccio. Il venerdì del rally Lana ha proposto un apericena di quelli che valgono una cena regale, con la Tracciolino di sedici chilometri e la Città di Biella di ventitré chilometri e mezzo by night. Due speciali votate a lasciare il segno ma mollare 46” a Mattia Pizio primo degli inseguitori e un minuto abbondante a Chentre terzo è qualcosa che va oltre a lasciare il segno. Sulla stessa strada di Oropa che dal venti ventidue apre la gara ha letteralmente fatto detonare il record fissato da Mabellini l’anno passato, abbassandolo di dieci secondi, una progressione di venticinque secondi rispetto al suo tempo dell’anno passato. Il resto è stata noia o giù di lì, con altri due scratch allunga ancora ma in un finale in pieno controllo, forte di un vantaggio abissale, messo assieme in una sessantina di chilometri, deve fare i conti con un cedimento meccanico prima della speciale finale. In qualche maniera riesce a riparare la vettura, ma al controllo orario paga la bellezza di 1’20”, e nonostante un ultimo scratch pesantissimo riesce solamente a salvare la piazza d’onore alle spalle di Mattia Pizio e davanti alla Fabia di Elwis Chentre. Una seconda piazza difficile da mandare giù, soprattutto dopo una gara prestazionalmente impressionante, ma questo non sminuisce la vittoria di Mattia Pizio un altro pilota della dinastia dei locali dal piede pesante.

CLASSIFICA

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