In Estonia un finale complicato, con Neuville attardato ad un controllo orario per delle noie elettriche ha impedito a Hyundai di fare uno scambio di posizioni tra Breen e Neuville, ma viste le polemiche sollevate a destra e manca per l’ordine di partenza del sabato dove Tanak ha pagato ad un C.O. per evitare di spazzare la strada alle Toyota, si è evitato un altro polverone.
La voce giochi di squadra ha sempre sollevato polemiche, tra i puristi dello sport, ed i fatalisti; quello che da sempre esiste, ed è pratica usuale ma che qualcuno preferisce non vedere, senza porsi il problema di cosa ci sia dietro. Come in quell’epoca d’oro a cavallo tra la fine anni settanta e inizio novanta che tutti ricordano come qualcosa di irripetibile, dove i giochi di squadra erano secondari ai contratti dove si scriveva chi doveva essere campione del mondo a dicembre dell’anno prima. In questi giorni, ma in particolare in Estonia ci hanno lasciati perplessi molte prese di posizioni tra i media e non contro la tattica Hyundai di fare pagare ritardo a Tanak il sabato in maniera che non spazzasse più la strada a tutti, ovviamente facendo avanzare di una posizione sulla strada Evans e Ogier, ed andando ad aggiungere un passaggio in più di pulizia strada a vantaggio di Neuville e Breen. Un giochetto che Evans e Ogier in M-Sport hanno fatto più di una volta e che niente ha a vedere con il ritardo di Ogier nella power stage dello Sweden, che obbligò la FIA a rivedere le regole di ingaggio nella power stage. Togliersi dalla scomoda posizione di apripista nella seconda tappa lo hanno fatto in molti anche in Toyota e Hyundai, sempre cercando di dare una mano ai compagni di squadra che partivano dietro. Per pagare una manciata di minuti ad un controllo orario la situazione deve già essere compromessa: con un abbondante ritardo da ripescaggio con il rally2, per cui è difficile che oltre al gioco di squadra il pilota in questione vada a cercare gli scratch come ha fatto Tanak, che nella gara di casa nonostante tutto voleva regalare qualcosa al suo pubblico. Così nonostante si stia parlando di un usuale tattica di gara, qualcuno non ha mancato di rimarcare il fatto dimenticandosi i trascorsi. Quindi è ancora più incomprensibile il fatto che poi venga rimproverato ad Adamo di non avere ordinato lo switch finale tra Breen e Neuville, un cambio di posizioni che ci sarebbe stato sicuramente se Neuville non avesse pagato a uno degli ultimi controlli per un problema elettrico, accorciando di molto il distacco con Ogier che lo seguiva e con il fiato sul collo di un avversario certi giochetti si complicano parecchio, ed ha fatto bene Adamo ad evitare i rischi che questi comportano (ad esempio regalare una posizione al tuo avversario).