Alla vigilia del Portogallo l’organizzazione lusitana ha reso pubblici i dati sull’impatto territoriale dell’edizione venti ventidue, che ha generato una ricaduta economica record di oltre centocinquanta milioni di euro. Numeri importanti ed anche nel caso siano stati fatti al rialzo sono lo specchio di un grande evento sportivo in grado di spostare un milione di persone.
Il rally Portogallo nei quattro giorni di gara dal 19 al 22 maggio 2022 ha coinvolto 15 grandi municipalità nelle regioni del nord e del centro, generando un impatto economico di circa 153,7 milioni di euro. Un incremento del 8,9% rispetto all’edizione 2019, l’ultima prima della pandemia. Dati ricavati da uno studio del centro per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nel turismo (CiTUR) dell’Università dell’Algarve, che valuta annualmente l’impatto economico dell’evento. Numeri che si dividono in due filoni principali la spesa diretta generata dalla manifestazione, che comprende spettatori (residenti e visitatori), partecipanti e organizzazione, stimata in 76 milioni di euro. A questi è stata sommata la proiezione mediatica dell’evento stimata in quasi 78 milioni di euro. Questa seconda somma è ricavata in base a notizie e immagini delle regioni coinvolte diffuse dai media nazionali e internazionali (canali televisivi, media digitali, stampa e radio). Nel 2022 il tempo totale delle trasmissioni televisive dell’evento è cresciuto del 18,7% rispetto all’anno passato. Un risultato che colloca il Rally Portugal in uno dei primi tre eventi del FIA World Championship (WRC) per copertura televisiva. Ma restando legati alla pratica di fare di conto con i soldi veri, il 78%(60 milioni di euro) è stato generato dagli spettatori generalmente non residenti. Anche se parlando di residenti per raggiungere le speciali, il solo budget carburanti garantisce un gettito significativo. Sulla somma totale tra IVA, ISP e accise varie il totale delle entrate fiscali tra carburanti, ristorazione, e spese di soggiorno assorbe circa il 24% del budget complessivo dell’impatto economico diretto della gara. Una dimostrazione lampante che gli investimenti pubblici stanziati, vengono largamente recuperati. Aggiungeremmo che se le cose funzionano come in Italia e in buona parte d’Europa, con dei pagamenti a evento disputato, questi sono già entrati e contabilizzati dai rispettivi enti statali e territoriali. Calcoli che in prospettiva dimostrano come un appuntamento del WRC, gestito e pubblicizzato sotto la giusta prospettiva commerciale, non trovi eguali in nessun altro evento sportivo organizzato su un determinato territorio. Uno studio che con le debite proporzioni da evento a evento dimostra che l’impatto turistico territoriale di una manifestazione automobilistica su strada nella peggiore delle ipotesi si ripaga da sola.