QUALE E’ IL PREZZO PER NON CAMBIARE REGOLE?

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L’ultimo ad accodarsi alla posizione dei costruttori per il biennio 2025-2026 è stato il promotore, lo stesso che a fine febbraio aveva dato il suo bene placido alla linea della FIA. Nella retromarcia data per certa nel consiglio mondiale di giugno, la FIA sembra uscirne sconfitta, ma in realtà potrebbe avere semplicemente barattato questa con una mano libera per il 2027.

Il braccio di ferro di questi ultimi mesi tra la FIA (in questo caso il gruppo di lavoro capitanato da Robert Reid) e i costruttori oramai si sta avviando alla conclusione, e nel consiglio mondiale del motorsport di giugno delle tre modifiche sostanziali sulle rally1 resterà in piedi solo la riduzione della flangia. L’abbandono dell’ibrido e la riduzione dell’aerodinamica invece saranno abortite e le vetture per il venticinque, ventisei saranno sostanzialmente identiche alle attuali. Una retromarcia non da poco, ed in molti stanno già parlando di una figuraccia della FIA. In un panorama dove la FIA era stata svuotata di potere, a favore delle varie società che si occupano della promozione, lo scontro sui nuovi regolamenti tecnici rally, per molti aspetti è sembrato simile alle lotte che si sono sviluppate in formula uno. Nel grande Circus in ballo non c’era solamente uno scontro di potere, ma anche economico, aspetto che nei rally è secondario visto che il piatto piange oramai da tempo. Il WRC dall’inizio del mandato della nuova presidenza, stava attraversando un momento tragico dove le commissioni di riferimento rispondevano al promotore, ma tra promoter, piloti, case e addetti ai lavori vari non esisteva un minimo accordo su nulla. Un immobilismo che dal gennaio venti ventidue, primo anno dell’ibrido a dicembre venti ventitré, non ha portato a nulla se non a un dossier pieno di proposte strampalate dalla riduzione degli eventi, alle comunicazioni radio live, ma neppure una virgola sull’aspetto tecnico. Essere riusciti a fare una proposta che ha obbligato le case a fare fronte comune dalla stessa parte della barricata, pur di non rinunciare a ibrido e aerodinamica, è un successo non indifferente, perché è difficile credere questa retromarcia non sia stata barattata con qualcosa d’altro; come liberarsi dal vincolo dei costruttori presenti nel WRC per il regolamento 2027. Molto probabilmente cercare di arrivare a quella apertura alla “balance of performance” unica strada per sperare di dare realmente fiato al parco dei costruttori, interessati a mostrare qualcosa in più di un marchio sulla carrozzeria.

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