Al Ciocco uno dei tanti spaccati della gara ad avere impressionato è stata la lotta per il primato del CIR R1 dove Rivia, Goldoni e Martinelli si sono giocati le tre posizioni del podio in una volata tiratissima, ma la Swift Hybrid del pilota valdostano lascia il segno perché al Ciocco con motore e centralina di serie ha retto il confronto con la Swift trofeo e la nuova Clio rally5.
Se al rally di Roma la sfida per il CIR R1 aveva proposto un parterre ristretto, al Ciocco con la discesa in campo dei trofei Suzuki e Renault lo scontro ha preso proporzioni ben più importanti con ben 21 vetture al via e piloti di grande spessore. Dopo le scaramucce delle prime speciali si è delineata una sfida a quattro con le Renault Clio RSR Rally5 di Martinelli e Caserza contrapposte alle Suzuki di Rivia (con la Swift R1B) e Goldoni (con la Swift Sport Hybrid). Ma dopo le battute iniziali dove i distacchi erano leggermente più abbondanti soprattutto per la Hybrid di Goldoni, impegnato ad adattarsi all’utilizzo di una nuova coppia che ha ridotto i rapporti delle marce. Appena prese le misure alle modifiche Simone ha buttato giù il piede e con tre successi di speciale è riuscito a rientrare nel vivo della battaglia. Un risultato davvero notevole perché la nuova tutto avanti della casa Giapponese, come a Roma si è presentata con motore e centralina di serie. Purtroppo il ferragosto ha ritardato i lavori sulla centralina vergine arrivata direttamente dalla casa per riuscire a dargli un imprinting più corsaiolo, spremendo qualche cavallo in più che non fa mai male. Se il motore resterà quello di serie la centralina corsa dovrebbe consentire di migliorare le prestazioni, cosa che non è possibile sulla centralina di serie che la casa madre ha bloccato con un sistema antimanomissione, per impedire qualsiasi intervento esterno. In virtù di questi aspetti tecnici le prestazioni di Goldoni impressionano perché ottenute contro una Swift in versione trofeo con una quindicina di cavalli in più, e senza i 50 chili di zavorra previsti per l’Hybrid, ma soprattutto contro le Clio RSR Rally5 disegnate sul nuovo regolamento con una cavalleria importante (sui 180 Cv). Una dimostrazione di quanto impressionanti siano le vetture di nuova generazione; con l’ausilio di una gabbia che aiuta ad irrigidire il telaio, un cambio ad H di serie supportato da una coppia conica più corta, ed ovviamente un assetto degno di questo nome (l’unica sostanziale modifica che viene apportata alla vettura di tutti i giorni), nonostante un motore completamente di serie si riesce a competere per la vittoria di classe. Un aspetto quella della bontà del prodotto che oggi propone la serie che andrebbe sfruttato a livello regolamentare in maniera maggiore, proprio per andare a limare in maniera ancora maggiore sui costi. Certamente estrapolata dai contesti particolari della gara una rally5 vera ha qualcosa in più, ed ha molti particolari che deve avere una vera vettura da corsa, ma dopo quanto si è visto al Ciocco viene da chiedersi se il costo per questo di più vale veramente la pena.