La pandemia è un ricordo oramai annebbiato, soprattutto in tutte le limitazioni a cui ci aveva costretto, un prezzo che i rally per riuscire ad andare avanti hanno pagato sui chilometraggi, e sulla durata temporale degli eventi da svolgersi in 48 ore. La regola delle 48 ore continua a frenare quelle gare che ambirebbero a fare di più, anche nel CIAR la regola c’è ma oramai ..
In passato avevamo già affrontato l’assurdità di non avere mai tirato un colpo di spugna sulla regola che obbliga a comprimere gli eventi in sole 48 ore. Introdotta in piena emergenza covid per riuscire a ripartire in un mare di restrizioni, oggi sono cadute tutte le ragioni alla base di queste, a meno che qualcuno pensi di riuscire a ingabbiare i rally. L’idea di concentrare al massimo gli eventi, per le gare minori può essere una scelta libera degli organizzatori, che sposa perfettamente con il concetto di gare meno costose economicamente, e un minore impegno temporale. Dall’altra parte però questa limitazione ha tarpato le ali a chi ambisce a qualcosa di più, ed anche se gli unici a mettere apertamente in discussione questa regola sono stati uomini e gare dell’IRC, il dissenso è molto più vasto anche se non è palesato in maniera aperta. Quest’anno a colpirci in maniera particolare è la dilatazione a tutto il fine settimana delle gare CIAR. Una scelta inevitabilmente criticata da molti, spalmare un centinaio di chilometri e poco più su due giorni di gara ha il sapore di un brodo allungato, ma dall’altro canto si ha la possibilità di avere eventi con una base più adeguata alla loro importanza, ed anche maggiormente fruibili per il pubblico. In teoria però la durata della gara dovrebbe essere calcolata dall’insediamento del collegio (che precede le verifiche), all’apertura del parco chiuso finale. Ma volendo essere molto meno teorici, se spostiamo l’inizio della gara allo shake e la fine alla pedana finale, sia al Ciocco che ad Alba (ed anche al Targa) le 48 ore sono letteralmente sfondate. Una specie di controsenso visto che nello specchietto dei regolamenti di campionato le 48 ore sono state mantenute in essere, mentre il campionato che segue un format similare in tutte le sue gare non è chiaro se sia andato tutto in deroga, oppure in cavalleria. Anche perché a pensare male sorge il dubbio la regola sia rimasta in essere per evitare contestazioni alla stesura delle regole di campionato per la nuova stagione. A questo punto crediamo sia arrivata l’ora di tirare un colpo di spugna a questo fardello che ci stiamo trascinando dagli anni della pandemia. In questo periodo di forti turbolenze federali sarebbe meglio non attenda la fine della stagione, prima che queste storture facciano salire ulteriormente il malumore, che tra assicurazioni, iscrizioni ecc.., sta salendo esponenzialmente.