RALLY, EFFETTO LONG COVID

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Nei primi giorni di marzo 2020 iniziò la grande serrata italiana e mondiale per rispondere alla pandemia, da allora sono passati due anni ma i conti con la recessione economica legata allo stop, cominciano a farli soprattutto oggi con una flessione generale negli elenchi iscritti italiani ma anche di molte altre nazioni Europee.

Leggere i risvolti economici di certe fasi storiche non è mai così semplice, quando nella primavera venti venti si blocco per mesi quasi tutta Europa, ed una bella metà del mondo, la preoccupazione per i nefasti effetti economici era tanta. Ed in molti, noi compresi, temevano importanti contraccolpi sul mondo dei rally, uno sport con costi decisamente importanti, dal vertice della piramide alla base, invece questi sono risultati attutiti, per alcuni fattori che non si era messo in conto. Vuoi le poche gare disputate nel 2020, che hanno falsato la prospettiva, con una sostanziale tenuta dei numeri, soprattutto degli elenchi iscritti, un’po’ a sorpresa nel 2021. Stagione in cui ha giocato un ruolo non da poco il fatto che in molti paesi d’Europa si è spostata la partenza della stagione a primavera inoltrata, che in alcuni casi sono andati a rimpolpare i nostri elenchi iscritti. A tutto questo si sono sommate le gare in versione short, tanto criticate ma che economicamente hanno contribuito in maniera importante a tenere in piedi il carrozzone. Un’economia spicciola, ma che nel calderone di un ambiente che aveva bisogno di ripartire, con l’aggiunta di qualche altro taglio a destra e manca, ha permesso a tutti di ripartire. Da non sottovalutare anche il fattore che nel 2020 a parte i pochi appuntamenti a calendario nel mese di febbraio, le prime gare sono andate in scena a luglio, con un la frequenza di un solo appuntamento per fine settimana. Questo significa che il numero complessivo dei piloti che hanno corso è risultato abbastanza ridotto, per molti si è trattato di un anno di pausa che ovviamente ha fatto crescere la voglia di correre che si è ribaltata, sul 2021. Quest’anno però si è cominciato a fare di conto con la realtà, una ripresa che non viaggia alla velocità che in molti si auguravano, e quindi meno soldi a disposizione; il ritorno graduale a gare meno emergenziali (con qualche Km. in più), qualche aumento che raffrontato con l’anno passato, quando invece c’era qualche sconticino in più, da una percezione ancora più pesante degli aumenti. In questi due anni Aci è riuscita a metterci una pezza, a qualcuno non sarà piaciuta ma ha funzionato, ma ora tamponare non basterà più a fermare l’emorragia dei numeri, che se comincia a manifestarsi ad inizio stagione inevitabilmente si amplierà con il passare dei mesi. A tutto questo si andranno a sommare gli effetti di una guerra economicamente devastante, che dopo appena due settimane di bombe in Ucraina sta già assaltato pesantemente l’economia italiana, europea e mondiale.

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