Mentre le WRC Hybrid navigano ancora a vista con continui slittamenti della consegna dei componenti Hybrid da parte di Compact Dynamics, dalla FIA si è cominciato a parlare anche di rally2 Hybrid in ottica 2023, ma le idee sembrano ancora più confuse che per quanto riguarda le nuove rally1.
Nonostante la nuova regolamentazione per il 2022, e soprattutto la parte contrattuale e di fornitura delle componenti Hybrid sembra proporre problematiche che vanno ben oltre la crisi coronavirus, in FIA si stanno preoccupando di mettere sul fuoco un’altra griglia di carne da cuocere. Quella delle rally2, la categoria che oggi sta tenendo banco in tutte le serie continentali e nazionali, sfondando tutti record di auto da corsa commercializzate. Un approdo quello dell’ibrido nella classe cadetta che stupisce non ci sia ancora stato, visto che oggi oramai tutte le case costruttrici hanno abbandonato le sportive a benzina, oppure diesel, a favore di quelle Hybrid. Ma più che un passo in avanti, che per qualcuno potrebbe anche essere difficile da digerire, si tratta di una via a senso unico da cui non si può fuggire. In pratica però è stata messa sul piatto semplicemente l’agenda che vorrebbe arrivare a definire il regolamento hybrid per settembre 2021, in maniera da potere schierare le prime vetture da gennaio 2023. Molto più confusa invece ci sembra la situazione sotto il profilo tecnico, si parla di un sistema Hybrid mild in grado di garantire una decina di cavalli supplementari, tramite un generatore a bassa tensione (48 volt). Mantenendo però la barra dei costi al livello attuale. Non è quindi chiaro se l’ibridazione sarà garantita da un kit comune, oppure da una comune regolamentazione, che però a quel punto farebbe a pugni con i differenti sistemi ibridi delle auto di serie. Un ginepraio dove forse non era il caso di avventurarsi in un momento dove i termini regolamentari delle rally1 sono ancora passibili di cambiamenti.