In questi ultimi venti anni con l’avvento dei promotori spesso le regole del gioco sono cambiate con lo scopo di aumentare equilibrio e spettacolo, mentre dall’altra l’ente legiferante ha operato nel nome della sicurezza e dell’economia, ma in più di un caso si sono create delle norme in contraddizione tra di loro, un viaggio che cominciamo dalle Azzorre.
Uno degli elementi emersi dalla gara persa nel cuore dell’Atlantico è la maggiore reattività del promotore nell’andare a sollecitare delle modifiche, così dopo i problemi di tattica che si erano creati nelle prime gare ERC, si è cercato di dare una risposta che ovviasse a questa. La stessa reattività è già stata riscontrata nel WRC, ma questo potere porta anche a degli impuntamenti (vedi l’ordine di partenza del WRC). Un argomento su cui torneremo più avanti perché una delle contraddizioni più evidenti che le Azzorre hanno messo sotto la luce dei riflettori e quello tra il super rally oggi rally2 e tutte quelle norme volute dalla FIA per confinare ogni forma di assistenza all’interno del service, a cominciare dalle scorte imbarcate, che più di una volta hanno fermato dei concorrenti appena fuori dalle speciali come nel caso di Lukyanuk. Il rally2 è stato introdotto da qualche decennio, ed è una sorta di placebo per riuscire a contenere le perdite e nel caso di elenchi striminziti rischiare di non trovarsi una classifica finale con meno di dieci vetture. Ma per gli spettatori rappresenta comunque un’opportunità di godersi un maggior numero di top car anche nelle ultime frazioni. Anche se i più refrattari al cambiamento ancora oggi a volte storcono ancora il naso, si tratta di una regola che va nel senso di un sano rinnovamento dello sport, un’opportunità per pubblico e concorrenti che con le penalità del rientro non lede lo spirito sportivo di una competizione. Dal versante federale invece negli ultimi venti venticinque anni, da quando è stato introdotto il service park, si è continuato a proporre norme restrittive, quasi tutte nel nome di un’economia che da una parte toglie centesimi, dall’altra ha fatto schizzare i prezzi delle plus ad una milionata di euri. Una di queste regole è quella relativa agli pneumatici: al di fuori del service, oppure della opportuna zona nel caso non ci sia il service di metà giornata, non permette di andare a sostituire una scorta nel caso di forature. Quindi con un regolamento che vieta di viaggiare in trasferimento su tre ruote (ovvero con uno pneumatico forato), si è costretti allo stop come nel caso di Lukyanuk, oppure di Tanak al Montecarlo. Un controsenso, anche perché con una zona di assistenza veloce alla fine di ogni speciale si potrebbe ovviare a questo. Innanzitutto, ad invertire le gomme, oppure a improvvisare delle riparazioni fortuite sarebbero due meccanici e non i piloti, ma soprattutto non vedremmo nulla di male nell’imbarcare una scorta nuova, ovviamente pagando una penalità come succede nel caso del rally2. Il principio a grandi linee sarebbe lo stesso del rally2, ovvero mantenere intatto il gruppo dei partecipanti e salvare lo spettacolo per il pubblico.