Uno dei grandi assenti dal report del consiglio mondiale di giugno è stato il regolamento tecnico delle vetture rally1, che dovrebbero subentrare alle WRC plus da gennaio 2022, se per il calendario bisognerà attendere luglio per questo la nuova dead line è stata fissata per agosto.
Il nuovo regolamento tecnico rally 2022 doveva essere pronto già per il primo consiglio mondiale di marzo, ma allora è stata assegnata solo la fornitura della componente elettrica (motore e batterie) comune, ma la bozza definitiva, o quasi, è stata rinviata al consiglio di giugno. Ma anche questo appuntamento è andato a buca, ed in questi giorni è uscito il mese di agosto come termine per avere questa sospirata bozza. Anche se dai vertici della commissione rally si è cercato di giustificare il ritardo causa lo stop mondiale per il corona virus, la realtà è quella legata ai costi della nuova regina dei rally che stanno creando più di un dubbio su quale sia la strada giusta per dare una sforbiciata sempre più indispensabile vista la crisi economica che sta bussando alle porte. Se da una parte c’è il problema Ibrido, sul quale negli anni si è tirato sempre tardi, ed ora è diventato essenziale per riuscire a tenere dentro le case costruttrici, tanto da rendere troppo pericoloso un ulteriore slittamento anche di un solo anno. Dall’altra il problema della riduzione dei costi è diventato ancora più vitale di quanto lo fosse ad inizio primavera, ed è abbastanza evidente che ogni costruttore sta tirando il reparto tecnico della FIA per la giacchetta. La speranza è che non si registrino ulteriori ritardi, che potrebbero mettere in difficoltà le case che stanno già imbastendo i rispettivi progetti rally1, ma i giusti equilibri economici non sono facili da trovare soprattutto se la direzione è quella imboccata in questi mesi, contingentamento al ribasso di motori e scocche, a fronte di prestazioni simili alle attuali, un’equazione che porta in un vicolo cieco. Più endurance alle stesse prestazioni o quasi, riuscendo ad integrare l’Ibrido è difficile pensare di poterlo realizzare dimezzando i costi, a meno di un radicale cambio di filosofia.