Sino ad oggi la casa Francese è tra quelle che più hanno investito sulla mobilità sostenibile, decarbonizzazione ecc.. , e nella gamma dei modelli attualmente sul mercato sono quelli ad avere una percentuale elettrificata significativa. Ma a maggio è stata preannunciata la presentazione di un concept con motore ad idrogeno.
Da quando il marchio francese ha visto l’ingresso di Luca De Meo sul ponte di comando, alla regie si è tornato a parlare di automobili con la “A” maiuscola, Una vera rivoluzione che guarda avanti, ma senza voltare le spalle al passato, a cominciare dall’affidare la propria immagine allo sport motoristico, in maniera a 360°. Non certo come nel recente passato quando era stato fatto poco e in maniera balbettante e discontinua. Ma la direzione cambia anche nell’approccio al tema della decarbonizzazione, dove guarda tutto il mondo, ma in questo momento l’Europa sta andando al galoppo, ma senza avere le idee così chiare. Così dopo un intero decennio a spingere sull’elettrificazione dura e pura della sua gamma, Renault ha deciso di guardarsi intorno e tanto per non farsi cogliere spiazzata a fine primavera si appresta a presentare un nuovo concept con motore ad idrogeno. Per il momento nulla più delle immagini del solito teaser, vedo non vedo ma a destare l’interesse di tutti è la dicitura “motore a idrogeno”; in un mondo che sembra avere bandito la parola motore, soprattutto parlando di idrogeno si fa riferimento alla tecnologia delle fuel cell o pile a combustibile, lascia immaginare che si tratti di un prototipo con un classico motore a combustione interna, che utilizzi come carburante l’idrogeno. Una nuova via verso l’obiettivo della neutralità carbonica, ovviamente per completare il cerchio l’idrogeno dovrà essere prodotto con energia ricavata da fonti rinnovabili. Una scelta quella del motore ad idrogeno che sta raccogliendo l’interesse di sempre più case costruttrici, alla ricerca della sostenibilità vera; che spesso ci si dimentica deve riuscire a coniugare quella ambientale (nel passaggio a fonti rinnovabili), quella pratica (garantendo prestazioni almeno analoghe a quelle odierne) e quella economica (la mobilità individuale, non deve e non può fare un passo indietro per l’aumento dei costi).