Nei giorni passati la mano tesa del governo transalpino ha letteralmente salvato la Regie da una crisi che rischiava di azzerare la storica marca Francese, già in forte difficoltà prima del lockdown ed ora oramai sulla soglia del baratro.
Le coperture del governo francese ad oltre cinque miliardi di prestiti ricevuti della Renault, per il salvataggio del marchio francese, costruttore di spicco nel gruppo leader sul mercato mondiale che comprende Nissan e Mitsubishi, probabilmente hanno evitato la chiusura dei quattro stabilimenti Francesi. Ma il piano drastico di ristrutturazione di un debito insostenibile già ad inizio del 2020, che è precipitato con il crollo verticale delle vendite di questi tre mesi di lockdown, prevede comunque un drastico piano licenziamenti per 15.000 lavoratori (4600 in Francia e 10.000 all’estero). Oltre ad un blocco dei piani espansivi previsti in Marocco e Romania. I timori di vedere saltare tutti i piani sportivi della Règie erano quindi molto più che concreti, ma nella conferenza della passata settimana Clotilde Delbos ha annunciato il piano di ristrutturazione con gli esuberi ha comunque rassicurato chi temeva l’interruzione dei programmi sportivi con in testa la formula 1, dove Renault è direttamente presente con il team Lotus Renault. Però dopo avere recentemente perso la fornitura dei motori a Red Bull, Toro Rosso e Williams, dal prossimo anno perderà anche Mc Laren che per il 2021 ha firmato con la Mercedes. Ma questa conferma degli impegni nel motorsport, con un piano di tagli così drastico, è poco credibile ed ha il sapore di un rinvio del problema di qualche mese, in attesa di riuscire a trovare la soluzione meno indolore per tagliare lo storico cordone ombelicale con la formula uno. Ma come per Volkswagen nei rally a fine 2016 è difficile immaginare un lieto fine. A tremare sono anche i programmi rally clienti che in Messico hanno visto il debutto ufficiale della Renault Clio rally5, mentre ora è andato in gestazione il progetto Clio rally4. L’unica speranza per la sopravvivenza di questi programmi è l’insediamento del nuovo CEO previsto per inizio luglio di Luca De Meo al quale la vecchia direzione ha passato la patata bollente. Se evitare la chiusura dei programmi F1, o comunque drastico ridimensionamento, sarà molto complicato; il manager Milanese che proviene dalla vecchia scuola molto attenta alle esigenze del mercato e non ai tagli fini a se stessi ha sempre creduto nello stretto legame tra sport e motori. A lui va la paternità del progetto Volkswagen Polo WRC, ed in questo momento di contrazione dei budget la Règie potrebbe tornare a guardare alle corse su strada che negli anni 60 e 70 hanno scritto pagine di storia indimenticate.