Nella seconda tappa del Roma Capitale Crugnola amministra in maniera autorevole la sua leadership, aggiustando il suo passo un pizzico verso il basso, ed oltre a conquistare l’Euro appuntamento romano vince il suo terzo campionato tricolore. Si infiamma la lotta per il podio ma nella replica della Santopadre sporco e pietre provocano una cascata di forature, e così Basso va a consolidare la piazza d’onore, e sul terzo gradino del podio irrompe Paddon.
Crugnola dopo avere molato ai primi avversari, Basso e Bonato, una ventina di secondi in questa seconda frazione passa in modalità controllo, registrando il suo passo un pizzico verso il basso. In particolare nelle curve e nei passaggi più insidiosi da l’impressione di anticipare di un ombra i tempi di staccata, cercando di stare lontano dai tagli più pronunciati. Un attenzione alla linee che va a rinforzare nel secondo passaggio, quando lo sporco e tantissime pietre la fanno da padrone, moltiplicando esponenzialmente il rischio forature. Sia pure amministrando nel primo passaggio sulla lunga riesce comunque a mettere in carniere un alto scratch, dimostrando ai suoi avversari che la dove conta è sempre davanti. Primo passaggio sulla lunga brillante anche per Bonato che si butta alle spalle Basso, la risposta è però immediata e il trevigiano scavalca nuovamente il francese. Nella replica della lunga Yoann ci riprova ma incappa anche lui in una foratura e si deve fermare a cambiare la gomma, perde così circa due minuti e precipita in settima posizione. Il Giando pur tenendo alto il passo, cerca di non allontanarsi dalle linee più centrali e sicure e così ad una prova dalla fine si ritrova in mano una seconda posizione solida come la roccia. Lo scivolone di Bonato spalanca le porte del podio a un Paddon che ieri sera ha lasciato in una toccatina due o tre manciate di secondi, ritrovandosi a sgomitare in un quartetto infuocato con Mares, Campedelli e Mabellini. Tre grandi protagonisti di questo Roma Capitale, gli unici a non essere messi completamente alle corde da Bonato e Paddon, una spanna avanti al resto del gruppo. Ma nel loro personale regolamento di conti sulla Santopadre tutti e tre rimediano delle forature e si devono fermare per il cambio gomma, uno stop che spara fuori dalla top ten tutti e tre. A chiudere la top five a sorpresa ci troviamo Llarena e Wagner, notoriamente due ottimi passisti, che però questa volta non sono riusciti a venire fuori alla distanza, ed hanno semplicemente goduto delle tante disgrazie altrui. Nella power stage l’Austriaco subisce il sorpasso di un Avbelj in crescita esponenziale, che per due secondi gli soffia la quinta piazza sul filo di lana.