Il Finlandese va a prendersi il terzo successo stagionale consecutivo, con alle spalle solamente quattro gare è presto per parlare di un ipoteca sul mondiale, ma di sicuro ha piazzato un altro duro colpo al morale dei suoi avversari a cominciare da quello del compagno di squadra Evans.
Si dice che la fortuna aiuti gli audaci, ed in Portogallo bisogna ammettere che la prova di baby Kalle è stata un capolavoro di audacia, perché lottare per due tappe sul filo dei decimi con Elfyn Evans è stato semplicemente folle per il leader di un campionato che ha già un bel vantaggio sugli inseguitori; ed il suo compagno di squadra non era tra questi. La fortuna invece sono state le anomale condizioni delle prima tappa, con un fondo che si velocizzava meno del previsto, perché la terra di Arganil pagava un primavera poco piovosa e tendeva a scavarsi e sgretolarsi più rapidamente, portando fuori pietre in maniera decisamente più accentuata. Questo ha rimescolato le carte nella scelta delle gomme favorendo un usura anomala, oltre ad andare a moltiplicare il rischio forature. Un insieme di fattori che ha praticamente spostato in Sardegna l’esame a cui si attendeva Rovanpera, che il venerdì sera si è trovato con un distacco ridottissimo, ed una seconda posizione che valeva oro per l’ordine di partenza del sabato mattina. Nell’ultima tappa ha finalmente gettato la maschera dichiarando di volere fermamente la vittoria, ed ha battuto altri due scratch per andare a rosicchiare qualche secondo ad Evans e tenere indietro lo scomodo compagno di squadra. Il dragone gallese ci ha provato sino in fondo, ma il suo magro bottino di punti conquistato sino al momento è stato il freno a mano per non andare a rischiare oltre il lecito. Se le due lepri targate Toyota hanno messo il Portogallo a fuoco e fiamme, la lotta per la terza posizione non è stata da meno con un braccio di ferro interminabile tra Takamoto Karsuta e Dani Sordo. I due hanno iniziato a darsele il sabato mattina, e per due intere giornate hanno continuato a giocarsi la loro partita personale sul filo dei decimi di secondi. Lo Spagnolo nel primo passaggio a Fafe si è portato ad appena otto decimi, ma nel tira e molla delle ultime speciali a decidere è stata la power stage, Sordo ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ed è riuscito a riprendersi il podio lasciando la medaglia di legno a Katsuta per due secondi e un decimo. Alle spalle del cantabro a chiudere la top five ci pensa Neuville che precede il compagno di squadra Tanak sesto. Una Hyundai che paga pegno tra forature e qualche piccolo cedimento e si trova alle spalle dello squadrone Toyota, ma tutto sommato dimostra un ottimo picco di prestazionale.