ROVANPERA BATTE UN COLPO

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Lo shake di Santa Brigida è uno dei pochi ad avere dato subito un quadro generale di un asfalto assolutamente particolare in grado di esaltare chi è più bravo a raddrizzare le proprie linee senza la possibilità di tagliare ovunque e dovunque. Tra chi ha preferito coprire le sue carte e chi cercava delle risposte a spuntarla è stato un Rovanpera apparentemente ritrovato.

Nelle ultime stagioni tracciati e fondi degli shake down sono quasi sempre risultati poco rappresentativi di quello che sarebbe stato il tracciato della gara, oppure delle caratteristiche del fondo. Alle Canarie invece i sei chilometri e rotti di Santa Brigida, in primis si sono presentati con una lunghezza degna di una speciale (sia pure corta) e non di una prova spettacolo sufficiente ad avere sì e no qualche foto e video da utilizzare prima e durante partenza. Ed anche il tracciato ha subito obbligato i concorrenti a tuffarsi su una carreggiata stretta, incastrati tra costoni e guardrail dove i punti di massima corda erano quasi sempre in strada e non persi sul bordo strada in una sfida a chi taglia di più. Dando un’idea ben chiara di cosa nei prossimi tre giorni attende i concorrenti, questa volta è stato estremamente interessante una prima valutazione sulle performance dei concorrenti, tenendo sempre ben presente che in uno shake non è sempre facile discernere tra chi ha tenuto coperto il suo gioco e chi voleva mostrare i muscoli. Tra questi ultimi ha lasciato un segno profondo Kalle Rovanpera, dopo un avvio stagione assolutamente claudicante il Finlandese ha messo sul piatto tutta la sua voglia di rivincita, e nelle prime due run non solo ha battuto sempre il miglior tempo ma ogni volta ha mollato al primo degli inseguitori la bellezza di quattro secondi. Tanta roba su una strada che non presentava variabili come: pioggia, umido oppure nebbia. A dimezzare o quasi il suo ritardo visto che gli concede sempre 2”.5 è il giapponesino Katsuta nella sua terza run, abbattono il muro dei 4” anche le Hyundai i20 N Rally1 di Neuville e Tanak che nel terzo giro si piazzano a quattro decimi dalla Yaris di Takamoto. Dalla quinta alla settima troviamo Evans, Ogier e Fourmaux raccolti in un fazzoletto di pochi decimi ma ad oltre quattro secondi dal super tempo del due volte campione finlandese. Probabilmente i migliori asfaltisti del plotone assieme a Neuville, che però a differenza del Belga hanno resistito alla tentazione della terza run, due passaggi veloci ma senza mai palesare l’intenzione di andare a caccia del tempo o cercare di fare una prova di forza. Tra le due ruote motrici ad andare a scratch è la Fabia RS di Gryazin che si limita ad un solo giro, ed alle sue spalle si piazza Cachòn che precede i fratelli Rossel e il nostro Roberto Daprà.

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