ROVANPERA E MIKKELSEN PIROTECNICI

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Una tappa tiratissima regala un finale con i fuochi di artificio tra un Rovanpera velocissimo ma più attento del solito a non commettere errori e portarsi a casa il suo secondo successo stagionale. Nell’ultima bouclé Kalle rifila qualche manciata di decimi in più ad un Mikkelsen che su queste strade ha ritrovato smalto e determinazione dei tempi migliori.

Nonostante un organizzazione che sulla gestione del pubblico e della gara ha lasciato a desiderare anche nella giornata odierna, la gara ha regalato al pubblico momenti ad altissimo contenuto adrenalinico, ed al via del giro di replica pomeridiano, Rovanpera, Evans e Mikkelsen si sono presentati in un fazzoletto di appena tre secondi. Il primo a cedere è un pneumatico sulla vettura di Evans, che nel finale della prima replica si delamina, ed anche se i secondi persi sono una manciata o poco più, si ritrova a due speciali dal termine ad una decina di secondi dal compagno di squadra, sempre saldamente sul podio, ma senza più possibilità di giocarsi le due posizioni di vertice, praticamente fuori gioco per continuare a sperare. Questa volta però non molla con la testa e se non altro tiene la distanza da Mikkelsen, che gli resta nel mirino a 6”.7. Kalle con grande autorità batte gli ultimi quattro scratch (le sue vittorie parziali di giornata sono ben sei), ma è nell’ultima bouclé dove da un click al suo passo e riesce ad allungare su un super Mikkelsen determinatissimo, ma che alla fine gli cede 9”.4. Tantini per pensare di ribaltare la classifica nei sessantatré chilometri di domani, ma con alle spalle un Evans deciso ad andare a fare il pieno di punti del super Sunday, per i primi tre la parola d’ordine è andare a tutta. Questo vale anche per Kalle che non ha molto da amministrare, su due avversari decisi a spaccare il mondo può gestire qualche secondino, ma davvero poco roba. L’unico che domani parte con una posizione solida e inattaccabile è Fourmaux, un quarto assoluto, ed un’altra prestazione di grandissimo spessore. A chiudere la top five troviamo un Sesks monumentale che si è impegnato a fondo per cercare di contenere un Neuville lanciato nel tentativo di recuperare qualche posizione e qualche piccolo punticino mondiale. Nonostante a fine tappa si sia ritrovato a partire per secondo, dopo il ritiro di Tanak, il belga ha tentato un colpo di reni portato con tutta la disperazione e la frustrazione di queste due giornate a ripulire la strada per gli avversari, ma per un solo decimo non è riuscito a saltare un Sesks che ha lottato come un vero gladiatore. Una gara da top driver perché dopo uno svarione sulla replica della Świętajno, che gli costa una manciata di secondi, decisivi nell’economia di quest’ultima bouclé, stringe i denti e resiste con tutte le sue forze.

CLASSIFICA

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