ROVANPERA PROGRAMMA AD HANDICAP

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Il giovane Finlandese, due volte campione del mondo a soli ventitré anni, in questa stagione a mezzo servizio in tre gare ha firmato con una gara maiuscola il Kenya, me nelle altre due uscite ha compromesso tutto con due uscite, due errori che vanno a pareggiare il conto con quelli rimediati nelle ultime due stagioni iridate.

Correre a spot si sta dimostrando un esercizio tutt’altro che semplice, come non lo era stato per Ogier, nella sua prima stagione venti ventidue, dove riuscì ad andare a scratch solamente al Catalunya in versione full tarmac (asfalto). Il mondiale oramai è prossimo al giro di boa e per il momento ha raccolto il suo secondo successo in terra d’Africa, ma negli altri appuntamenti è riuscito a concludere le sue gare solamente grazie al super rally. Due uscite non rovinose, ma fatali, arrivate in entrambe le occasioni quando Kalle era in testa, ed aveva deciso di chiudere la partita. In Svezia il trabocchetto è arrivato da un fondo che non favoriva chi partiva dietro, condizioni che si sono ripetute in Portogallo con le speciali dell’Arganil appesantite dalla pioggia del giorno precedente. A Porto ha saputo disputare un ottimo venerdì, ma al sabato quando ha iniziato ad allungare l’ha presa un po’ troppo al limite, ed è andato out quando stava prendendo le redini. Correndo a spot trovare i giusti equilibri non è facile, o meglio richiede maggiore attenzione, perché gli automatismi non sono quelli di quando si è sempre in macchina, mentre la testa istintivamente ti porta a fare quanto facevi prima. Più che di errori si può parlare di sbavature, che però quando si viaggia al limite possono costare molto care. Anche se Rovanpera è riuscito a portare a casa solamente il Kenya, prestazionalmente è quello di sempre, ma a livello gestionale del passo e della gara forse non ha fatto un passo indietro, però di sicuro non si è migliorato. In Africa a dargli una mano è stata una gara da correre sul passo, ed a Naivasha è partito, ed ha continuato tenendo lo stesso ritmo. A questo punto bisognerà vedere come costruirà il resto del suo programma, se quest’inizio particolarmente complicato lo porterà a rinunciare a qualche gara; di sicuro sarà presente nella gara di casa, ma qualche punto interrogativo sta sorgendo su gare come Polonia e Lettonia rally particolarmente veloci, dove è maggiormente a suo agio. Per quanto riguarda il futuro anche se non ha ancora pronunciato una parola definitiva, è evidente la volontà di riprendere a tempo pieno. L’unica controindicazione è la stessa che alla fine dell’anno passato più ha pesato nella sua decisione, il budget di ingaggio; alla Toyota mancano i suoi punti in qualità di prima guida al fianco di Evans, ma potrebbero mancare anche quella sfilza di successi che puntava a mettere sulla bilancia per fare salire il cachet.

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