La pioggia cambia completamente la faccia del Rally di Croazia, con le strade completamente bagnate l’aderenza viene meno in tutte le curve, ma soprattutto nei numerosi tagli ogni vettura significa più fango in carreggiata e un Kalle tatticamente gioca al meglio il vantaggio di partire davanti a tutti.
Che la Croazia bagnata avrebbe avuto tutta un’altra faccia lo avevano previsto tutti, quello che forse non ci si attendeva erano dei distacchi così dilatati, con Tanak e Breen a una mezza minutata dopo sole due speciali di una ventina di chilometri. Rovanpera sapeva di avere un vantaggio e per capitalizzarlo avrebbe dovuto calarle subito le sue carte senza timori, e lo ha fatto con una gara tatticamente perfetta. A differenza dell’anno passato dove è partito a tutta, ha fatto un primo giro tutto sul passo cercando per quanto possibile il centro strada, andando in corda il necessario ma senza esagerazioni che in queste condizioni di scarsa aderenza possono costare molto care. Una guida impeccabile cercando di leggere il limite del grip. Con tutti i tagli che portavano fango in strada sporcando tutte le uscite, la strada peggiorava passaggio dopo passaggio, e così gli ha pagato dazio anche Neuville che gli partiva subito dietro. Il Belga è stato autore di un’ottima bouclé, ed al ritorno al service riesce a restare in scia a Kalle, ad una decina di secondi, nonostante qualche linea forse un po’ troppo abbondante, vista la posizione è comprensibile l’averci provato. Per il resto del gruppo è sprofondo rosso, condizioni proibitive per piloti come Greensmith e Katsuta che, come Solberg, preferiscono alzare il piede e si ritrovano a veleggiare oltre il minuto. Gara da incorniciare sia per Tanak che per Breen, nonostante posizioni di partenza abbastanza penalizzanti perché con la strada sporca devono stare attenti a non aggredire troppo l’ingresso curva, e poi inevitabilmente lasciano qualche decimo in accelerazione sul fango che riduce l’aderenza. Ma in considerazione di come saranno sporche le strade il secondo giro la quarantina di secondi che concedono ai primi due, è una condizione difficile ma non proibitiva. Inizio tutto in salita per Evans che parte molto indietro ed è costretto a tagli più importanti e rimedia subito una foratura lenta che gli costa una minutata abbondante. Ma su una delle speciali più corte dove c’è qualche taglio in meno e la carreggiata è più pulita riesce andare a scratch, dimostrando che sul viscido a parità o quasi di condizioni ha qualcosa in più.