Parlare di trionfo visto il passo degli avversari nell’ultima tappa può sembrare fuori luogo, ma lasciando da parte i distacchi Kalle ha vinto alla grandissima, con una prima metà di gara da incorniciare dove è stato il più veloce, ma senza mai cadere in esagerazioni. Finale da dimenticare per Hyundai con capitan Neuville che perde tutta la potenza e per miracolo salva ..
Appena otto vetture al via e solo sette impegnate nella frazione conclusiva, riducono all’osso il plotoncino dei primi della classe e con la classifica scolpita nella roccia, con tre Hyundai che chiaramente non si sarebbero scannate per le restanti posizioni del podio, nessuno si attendeva fuochi di artificio. Ma le bizze al motore (turbo) di Neuville, lo hanno costretto a trascinarsi sino al traguardo e suon di minutate, Tanak lamenta noie al sistema ibrido, ma riesce a vincere la lunga alzando però di venti secondi il tempo dell’anno passato, dimostrazione di un passo assolutamente blando. I rallentamenti tattici non sono mancati, ma la gara è stata massacrante, ed ha portato al traguardo un gruppetto di acciaccati. Quello che nel secolo che ci siamo lasciati alle spalle era solito vedersi nella tappa finale dell’Acropoli. Una situazione che ha permesso a Kalle di alzare abbondantemente il piede e visti i pochi in grado di forzare per i punti della power, non poteva non cominciare a coltivare la voglia di provarci, e così si è preso anche i punti supplementari. Alle sue spalle le posizioni sono sembrate decise, probabilmente a tavolino mandando Lappi a caccia dei punti nella power stage, quindi più conservativo, mentre Sordo si è tenuto stretto la sua seconda posizione limitandosi a marcare da vicino chi a turno andava a scratch. Il povero Neuville invece dopo essere entrato ieri sera al service con la vettura fumante, ha corso l’intera tappa in modalità trasferimento, e dopo avere dato strada a Tanak ha dovuto incrociare le dita per non subire il sorpasso dalle rally2. Per il Belga si tratta di un finale molto amaro, con la seconda posizione oramai in tasca, è stato graziato da una gara che ha messo fuori Evans e con Katsuta e Luobet rientrati con il super rally, ad un ora dai primi. Un problema che sia lui che la squadra avevano riscontrato al service, e dai rispettivi comportamenti rassegnati di oggi era abbastanza evidente che sapevano bene di non avere risolto il problema.