Dopo appena tre speciali il Safari si conferma la gara ad eliminazione che in molti si attendevano, ma con quattro protagonisti WRC plus già out Evans, Sordo, Oliver Solberg e Bertelli, ed Ogier rallentato da un ammortizzatore danneggiato, se Neuville e soci non tireranno i remi in barca al traguardo potranno arrivare davvero in pochi almeno senza ricorrere al rally 2.
Con l’inizio delle speciali vere, anche se la prima sezione propone tre speciali per un totale di appena 65 chilometri (circa), un niente paragonato al passato, e tutto sommato le speciali sono rimaste quelle di una volta, tendenzialmente veloci con qualche tratto più sassoso, dove non mancano massi decisamente pericolosi, ma soprattutto buche belle profonde e tratti di sconnesso dove si salta alla grande. Le strade non sono così differenti dai lontani ricordi, non c’è il fango della stagione delle piogge, ma in compenso la polvere la dove le rotaie sono più profonde è quella che fine che si infila ovunque. A essere cambiate sono invece le vetture le stesse di tutto il mondiale, troppo light per assorbire quelle brutte botte in piena velocità, ed appena si sono conclusi i trentadue chilometri della Kedong (P.s. 3) erano già fuori Evans (che piega una ruota su un sasso), Sordo (volato fuori strada), Bertelli (perdita acqua) e Oliver Solberg (sospensione posteriore destra). Mentre Ogier rompe la sospensione posteriore, ci mette una pezza per raggiungere il service, ma paga già due minuti al leader della gara. Al comando della gara alla fine della prima sezione svetta Neuville con una manciata di secondi su Rovanpera, entrambi abbastanza guardinghi sull’ultima speciale di Oserian, ma chi forse si adegua meglio al terreno è Tanak che accorcia il suo passo in maniera importante, perdendo contatto dai primi due, pur tenendosi stretta la terza piazza scivola a 26” da Neuville. Una scelta che alla lunga potrebbe pagare perché quei secondi in più rispetto ai suoi avversari, sono tanta roba a livello di colpi incassati dalla vettura e domani potrebbero ribaltare gli equilibri.