SAFARI IL GRANDE BLUFF

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Se la Sardegna ha sposato un formato short già dalla stagione venti ventiquattro, altre gare del WRC però si sono dette pronte a dare più respiro ai loro eventi e tra questi c’era il Safari che aveva promesso a più riprese un 2025 più corposo, nessuno si attendeva rivoluzioni ma aggiungere 17 chilometri ha il sapore di una presa in giro.

Negli ultimi mesi della stagione venti ventitré si è fatto un gran parlare di liberalizzare i format del WRC, permettendo agli organizzatori di concentrare il loro eventi shake compreso dal venerdì alla domenica (fine mattinata). Eventi con una tappa piena il sabato e due mezze frazioni il venerdì e la domenica. Dall’altro lato però si concedeva alle gare di maggiore blasone di ampliare i loro percorsi e dare maggiore fiato al percorso in termine di giornate e chilometri. Permettendo così di allagarsi il giovedì, abitualmente dedicato a prove spettacolo ad eccezione delle oramai tradizionali speciali in notturna del Montecarlo. Nel 2024 però l’unica gara a uscire dagli schemi è stato il Rally Italia Sardegna che ha optato per il formato più corto, partenza il venerdì pomeriggio e arrivo alle tredici della domenica, proponendo 266,1 chilometri di prove speciali. Alcuni organizzatori, in particolare quelli Kenyoti, l’anno passato hanno mostrato un particolare interesse per la formula che gli permetteva di dare più fiato al proprio percorso. Aumentando così l’attesa per la presentazione del nuovo percorso, per vedere quale sarebbe stata nuova strada intrapresa. In particolare il giovedì dove si dovevano andare a sommare delle speciali sulla strada che dalla speciale spettacolo in periferia di Nairobi porta al service di Naivasha. A lasciare l’amaro in bocca a chi si attendeva qualcosa di nuovo forse è stato proprio il giovedì, aggiungere una sola speciale di otto chilometri non regala nulla di più a quella giornata di gara. La gara prosegue il venerdì con una tappa più corposa, ma perde qualche chilometro il sabato e la domenica, il nuovo totale raggiunge quota 384,9; confermandosi la gara più lunga del mondiale, ma appena diciassette chilometri in più rispetto alla passata edizione non è sicuramente un cambio di rotta. Resta la sola speciale di Camp Moran (32,2 Km.) a superare quota trenta, mentre l’anno passato erano due Kedong (31,5 Km.) e Sleeping Warrior (36,1 Km.). Vista l’attesa creata la sensazione è quella di una presa in giro, nessuno si attendeva rivoluzioni, tantomeno un ritorno ad un passato improponibile oggi, ma qualche speciale più lunga e un totale sui quattrocento chilometri sarebbe stato un segno tangibile di volere tentare realmente e non solo a parole una strada nuova.

PROGRAMMA

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